Se il calcio è il vostro habitat, dimenticate tutto. I protagonisti della pedata vivono la traiettoria dei loro mesi pensando a una cosa sola: l’obiettivo. Anzi, meglio usare il plurale, perché i traguardi che stanno a cuore si dividono in due gruppi: quelli di squadra e quelli privati. Sotto questo punto di vista, José Mourinho non fa affatto eccezione ma, a differenza della maggior parte dei suoi calciatori, ha il contratto in scadenza a giugno e, per il momento, ancora non sa quale sarà il suo futuro.
Proprio per tale ragione, visto che la Roma – dopo mesi di silenzio – fa filtrare che il rinnovo (biennale) dello Special One non è impossibile, è ovvio che il feeling debba essere mantenuto anche nell’immediato futuro. Perché la famiglia Friedkin valuta tutto in base a un solo mantra: i risultati. Il primo della lista è ben noto: la qualificazione alla prossima Champions League. Adesso che il quarto posto – sia pure in condominio con il Napoli – è agganciato, alla Roma occorre non perdere terreno.
La prova del nove arriva subito. Anzi, la prova dei sei, perché nel giro di un mese i giallorossi devono affrontare sei squadre di alta classifica, cominciando domenica con la Fiorentina, per poi passare attraverso le forche caudine rappresentate da Bologna, Napoli, Juventus, Atalanta e Milan.
Passando alle coppe, quella casalinga è da onorare. Se nella scorsa stagione ci fu l’harakiri interno contro la Cremonese, adesso il destino ripropone per gli ottavi di finale la stessa sfida sullo stesso palcoscenico: l’Olimpico. Il 3 gennaio sarà vietato sbagliare, così come (ancora di più) sarà vietato farlo nell’eventuale sfida dei quarti contro la Lazio. Il derby, infatti, è sempre quel tipo di partita che può cambiare mutare gli equilibri umorali di una stagione, senza contare che il bilancio dello Special One nella Capitale è fortemente deficitario: un successo, un pareggio e ben tre sconfitte.
Comunque, non sarebbe neppure una eliminazione ad affievolire l’amore giallorosso per lo Special One. La compattezza del tifo intorno al portoghese, infatti, è totale. Visto che lo Slavia Praga è padrone del proprio destino, i passi falsi fatti nel girone con tutta probabilità costringeranno la Roma agli spareggi di febbraio contro una squadra che scenderà dalla Champions. .
FONTE: La Gazzetta dello Sport – M. Cecchini