Il suo sorriso dopo il gol di Pisilli è probabilmente la foto più bella della serata di ieri. Mourinho ha chiuso la partita contro lo Sheriff con tre baby in campo, con una vittoria messa nel cassetto dopo mezz’ora e un allenamento nella ripresa visto il risultato dell’altro campo, quello di Praga.
Ecco allora l’esordio del tredicesimo giovane della sua gestione, Mannini, i minuti concessi a Pagano e il gol indimenticabile di Pisilli: “Ho fatto esordire tanti calciatori nella mia carriera, però qui tutti i bambini, eccetto Joao Costa, sono cresciuti a Roma, venivano allo stadio con papà e nonno. È una grande gioia vedere Pisilli piangere, sono dovuto scappare per non piangere anche io”.
Dal pianto del ragazzo, al rimpianto per la sconfitta contro lo Slavia Praga che costringerà nuovamente la Roma a giocare gli spareggi per la terza stagione consecutiva: “Per colpa nostra siamo finiti secondi perché abbiamo fatto un’unica partita orribile. Paghiamo giocando due gare in più con una squadra importante di Champions. Ma anche quella non sarà contenta di affrontarci”.
Per l’ultimo anno le retrocesse della Champions scenderanno in Europa League, e sono ancora squadre di tutto rispetto, a cominciare dal Benfica: “Per loro essere in Europa League è una frustrazione, perché sono una squadra fatta per arrivare più lontano. Galatasaray, Lens e Feyenoord sono formazioni che avevano le condizioni per continuare in Champions. Ci sono squadre ottime, spero che quest’anno non succeda come l’anno scorso, quando abbiamo vinto contro Salisburgo, Real Sociedad e Leverkusen e sembrava che avessimo vinto contro una squadra di basso livello”.
Quarto posto ed Europa League, il percorso continua sebbene sia ostacolato dai continui infortuni: “Se avessi tutti a disposizione ce la potremmo giocare con tutte. Non abbiamo paura di nessuno in Europa League e abbiamo la condizione per lottare per il quarto posto, senza alcun dubbio. Purtroppo abbiamo e avremo sempre dei problemi per le condizioni di alcuni giocatori, ma ho deciso di non piangere e andare avanti con tutto quello che ho”.
FONTE: Il Corriere dello Sport – J. Aliprandi