Il volto alla fine è tirato, ma soddisfatto. Di chi sa che questa vittoria è un mattone pesantissimo verso la serenità. Intanto per Mourinho era fondamentale mettersi da parte le scorie delle ultime due sconfitte, quelle che avevano minato proprio quella serenità che aveva costruito fino a quel punto della stagione.
“È stata una vittoria fantastica e meritata – dice l’allenatore della Roma – Ma siamo stati bravi a mantenere l’equilibrio dopo queste due sconfitte. Per qualcuno sembrava fossimo già diventati scarsi, mentre prima eravamo fortissimi. Ed invece abbiamo giocato con lo stesso modulo, gli stessi giocatori. E questo per me è un segno di maturità da parte della squadra, che penso di aver aiutato a mantenere questo equilibrio”.
E ieri quella squadra lì gli ha regalato la vittoria, la prima delle tre che vuole da qui fino alla sosta. “A livello di punti ora non è un problema, a Udine per esempio è sempre difficile giocare e anche con l’Empoli con un po’ di sfortuna potevamo pure perdere – dice Mou nella pancia del Castellani –. Loro sono forti, anche più della scorsa stagione. È stata una partita complicata, non mi è piaciuto il passaggio dal nostro gol al loro. Lì abbiamo smesso di pressare e abbiamo sbagliato i posizionamenti. Ma il secondo tempo è stato diverso, siamo stati sempre in controllo. E dopo il 2-1 abbiamo avuto tante occasioni per chiuderla, mentre alla fine sembrava che la gara non dovesse finire proprio più e abbiamo anche rischiato con il loro palo”.
Giusto festeggiare allora, perché sono tre punti pesantissimi, di quelli che spostano anche a livello psicologico: “Il campionato è come una maratona, ma avessimo perso la terza di seguito sarebbe stato complicato, è vero. Abbiamo iniziato bene, basta pensare alla gara con il Tottenham o alle prime due (con Salernitana e Cremonese, ndr). A inizio stagione pensavo potessimo fare di più, ma capisco le difficoltà. Adesso sotto con Helsinki e Atalanta, finalmente si gioca di nuovo in casa”.
FONTE: La Gazzetta dello Sport – M. Cecchini