Josè Mourinho ne ha chiesti cinque. Anzi, almeno cinque. Due sono già arrivati, Aouar e Ndicka; un altro sta per arrivare, Kristensen; i due che mancano arriveranno con tempi e modi (e costi) da verificare. Nulla di misterioso, intanto, riguardo i loro ruoli: un centravanti e un altro centrocampista. Almeno cinque volti inediti (più il “ritorno” di Llorente) per integrare una rosa che nella passata stagione si è dimostrata debole in quantità, qualità e pure in produzione offensiva.
Mou è stato chiaro, inflessibile, e Tiago Pinto non si è fermato un attimo per tentare di accontentarlo. Una volta chiuso il mese di giugno con cessioni obbligate per via dei patti con l’Uefa, la Roma potrà cominciare a vendere meglio i suoi (tanti) esuberi e, quindi, a destinare i soldi incassati agli acquisti. Il frenetico Pinto non ha a disposizione un vero e proprio “budget”, ma più venderà bene e più potrà far sorridere Josè, José Mourinho reduce dal “mercatino” (a suo dire) della passata stagione.
Mettendo sul tavolo delle cessioni quei giocatori che non hanno convinto il portoghese e/o che mai lo convinceranno. Anche nomi sorprendenti, occhio. E a giudicare da come si sta muovendo Pinto, la sensazione è che la Roma continuerà a giocare con la difesa a tre. Tre difensori centrali, due esterni e tre centrocampisti (quindi due punte) oppure tre difensori centrali, due esterni e due mediani più due trequartisti (quindi una sola punta centrale). Dando i numeri, 3-5-2 oppure il collaudato 3-4-2-1. Con alternative all’altezza dei titolari, il diktat di Mou.
FONTE: Il Corriere della Sera – M. Ferretti