La società è pronta a mantenere la promessa fatta a Radja durante tutta l’estate: un sostanzioso ritocco al suo ingaggio che lo porterà a guadagnare quasi 5 milioni netti con i premi (rispetto ai 4 che percepisce all’incirca oggi), senza toccare, per il momento, la scadenza dell’attuale accordo fissata a giugno 2020 e firmato appena un anno fa. Le offerte ricevute negli ultimi mesi dal belga hanno in qualche modo costretto la Roma ad accontentarlo: oltre all’implacabile legge del mercato, è un premio al rendimento e alla fedeltà di Nainggolan. Non solo Chelsea e Inter, disposte a versare 45 milioni alla Roma e a 6 all’anno di stipendio al giocatore, dopo l’eliminazione dalla Champions almeno altri due club hanno provato ad avvicinare il centrocampista. Ma il Ninja non ha avuto neppure un tentennamento e ora aspetta sereno la convocazione dei dirigenti per firmare il nuovo contratto: entro la settimana prossima verrà fissato l’appuntamento per gli ultimi dettagli.
Più lunghi i tempi del rinnovo di Manolas. Il greco si è messo l’anima in pace dopo un’estate passata a vagliare diverse offerte (Arsenal su tutte), consapevole che la Roma non intendeva venderlo a causa di quel 50% del ricavato da girare all’Olympiacos. Adesso la clausola è «scaduta» e la cessione tornerà di moda a fine stagione, prima c’è la volontà di aumentare anche il suo stipendio: al momento guadagna circa 1 milione e mezzo più premi, altrove gliene hanno offerti quasi il triplo, quindi va trovata un’intesa a metà strada ma la trattativa deve ancora iniziare e i rapporti col suo entourage vanno ricostruiti dopo le tensioni estive.
A differenza di Manolas, non ha fretta Strootman, che prima di accettare l’offerta della Roma (rinnovo e aumento sono pronti da oltre un anno) vuole verificare sul campo il suo totale recupero. Intanto nel prossimo weekend sbarca in Italia Pallotta, passando per Milano. Oltre ad accompagnare l’insediamento del nuovo ad Gandini, il presidente farà un punto generale con i dirigenti italiani e con Spalletti. Sia il tecnico che Sabatini vanno in scadenza a giugno, due situazioni ben diverse ma in qualche modo legate (il toscano vorrebbe la conferma del diesse), ma per entrambi non è ancora arrivato il momento di decidere il futuro. Il «consulente» Baldini proverà a tenere uniti i fili da Londra. E prima o poi anche De Rossi dovrà decidere insieme alla Roma se è il caso di separarsi.