Rui Patricio è il portiere che non sta mai fermo. In campo urla, cammina, richiama, dà consigli. Pare sia un modo per stemperare l’adrenalina. Eppure il tarantolato numero uno giallorosso, perennemente in tensione, è l’unico portiere destinato a restare “immobile” per sempre grazie alla statua dello scultore Alves André; un monumento posizionato fuori dallo stadio Pessoas di Leiria che raffigura la sua parata decisiva (su Griezmann) nella finale di Euro 2016. In questa stagione ci sarebbero tanti altri interventi da immortalare e, a prescindere dall’esito finale, Rui verrà promosso a pieni voti.
Mancherebbero giusto un paio di parata decisive in un derby – magari vinto – per puntare a una pagella da primo della classe. Oggi pomeriggio il 34enne vivrà due diversi duelli. Il primo, a distanza, con il collega laziale Strakosha. Il secondo, ravvicinato, con l’attaccante Immobile. La sfida con Ciro potrebbe diventare anche l’anticipazione della final playoff tra Portogallo e Italia – se le due nazionali saranno in grado di eliminare Turchia e Macedonia – che si giocherebbe il 29 marzo a Lisbona, con un solo pass a disposizione per il Mondiale in Qatar.
FONTE: Il Corriere dello Sport – G. Marota