Niente bagno di folla per la Roma prima del derby. Il club giallorosso, infatti, aveva deciso di svolgere la rifinitura a porte aperte al Tre Fontane domani alle 15, ma la Questura ha detto no. I vertici della Polizia hanno chiamato i dirigenti giallorossi e li hanno convocati comunicandogli le difficoltà nel gestire l’ordine pubblico in un impianto ancora non completato, in una zona così popolata, nel giorno pre-referendum e con Luneur e stadio del rugby a due passi. Così la Roma ha fatto dietrofront e concordato con la Polizia di far saltare l’allenamento a porte aperte. L’alternativa, quella di far entrare i supporter a Trigoria, non è stata presa in considerazione vista la bassa capienza dell’impianto, anche se i tifosi si presenteranno comunque fuori ai cancelli per dare la carica a una squadra che all’Olimpico sarà lasciata sola.
Gruppi della Sud a parte, infatti, degli oltre 15 mila biglietti concessi ne sono stati venduti la metà. La Roma spera in un’impennata nelle ultime ore e si augura un derby di ritorno decisamente diverso. «Domenica sarà un banco di prova – ha spiegato ieri il Ministro dell’Interno Alfano – Potrebbe rappresentare un segnale per la Prefettura e per tutti gli organismi tecnici che devono valutare la rimozione delle barriere. Ma dobbiamo avere sicurezze. Facciamo conto che si tolgono le barriere e l’indomani succede un incidente: che facciamo? Prima sinceriamoci che non ci siano più rischi. Sarò poi io il primo a dire evviva, togliamo le barriere».