È arrivata la decisione della Corte d’Appello Federale in merito al ricorso della Roma sulla squalifica a Mourinho. Il tecnico non sarà in panchina contro Sassuolo e Lazio, confermati i due turni di stop e i 10mila euro di multa. Ieri è andata in scena l’udienza dopo la sospensione decisa sabato scorso e che ha permesso a Mourinho di essere in panchina contro la Juve. La reazione del club non si è fatta attendere, così come quella «ironica» del portoghese che ieri ha pubblicato una foto sui social dove, insieme ai doveri di partnership commerciali, mostra di nuovo le manette.
A Trigoria la decisione della Corte non è stata presa affatto bene, anzi. La società si è detta risentita e rietiene di aver subito un’ingiustizia. Per questo è stato deciso il silenzio stampa di tutti i tesserati prima e dopo i prossimi due match di campionato, quelli che salterà Mou. L’allenatore, i calciatori e lo staff si presenteranno, invece, regolarmente a stampa e tv per il match con la Real Sociedad.
L’ingiustizia rivendicata dal club, trova conferma anche dalle carte federali, dalle quali emerge chiaramente il labiale di Serra accertato dalla Procura Figc: «Ti stanno prendendo tutti per il culo. Vai a casa, Vai a casa». Nell’ambito dell’inchiesta della Procura Federale sul comportamento del fischietto torinese nel corso di Cremonese-Roma, emergono ulteriori dettagli dalla deposizione rilasciata da Mourinho lo scorso venerdì. «Mi sono, quindi avvicinato, in maniera pacifica al quarto uomo e lui subito, senza neanche girarsi dandomi provocatoriamente le spalle e con manifesta superiorità, mi ha detto “vai a casa, vai a casa”, gli ho detto “ma che?” lui ha aggiunto, “tutti ti prendono per il culo” aggiungendo “è sempre lo stesso show” e ancora “vai a casa”. Una volta che l’arbitro mi ha dato il rosso ho sentito il quarto uomo proferire la parola “bravo”».
Un racconto dettagliato quello dello Special One, che ha descritto anche ciò che è successo dopo il fischio finale, situazione che gli è costata la squalifica del Giudice Sportivo. «Dopo qualche minuto sono andato nel loro spogliatoio, ho bussato, sono stato autorizzato ad entrare, ho subito detto “oggi vengo qua perché voglio che tu (Serra, ndr) mi chieda scusa”. Serra mi ha detto: “io non ho mancato di rispetto a lei, non ho mai detto qualcosa contro di lei”. Io allora gli ho detto che era un bugiardo ed, alla fine, ho aggiunto una battuta ironica: “tu sei di Torino”, in quel momento Serra è tornato aggressivo: “lo sapevo che venivi per questo motivo”».
Una ricostruzione dell’accaduto da parte di Mourinho che ha portato al supplemento di indagini nei confronti dell’arbitro Serra (poi deferito per violazione dei principi di lealtà, probità e correttezza), ma che non ha convinto la Corte dell’innocenza dello Special One, che tornerà in panchina il 2 aprile nella sfida con la Sampdoria.
FONTE: Il Tempo – L. Pes