La Roma rinuncia all’ennesima battaglia contro il sistema. Dopo giorni di riflessioni – tra consulti con i legali e confronti interni alla dirigenza – il club ha deciso di non presentare ricorso per le squalifiche di Mourinho, Tiago Pinto e dei due membri dello staff tecnico Rapetti e Nuno Santos.
La società ha scelto di non inasprire una situazione già tesa dopo il finale bollente di Roma-Verona, acceso dall’espulsione dello Special One – accompagnata dall’ormai celebre gesto della cornetta telefonica e da un pallone scaraventato in tribuna – e dal confronto andato in scena nel tunnel dell’Olimpico tra l’arbitro Pairetto e il general manager romanista.
Con la rinuncia ad un reclamo l’intento della Roma è quello di lanciare un segnale distensivo ad Aia e Figc dopo aver alzato i toni, pur non condividendo gran parte delle motivazioni riportate sul referto del giudice sportivo: molte delle frasi attribuite a Mourinho, Pinto e Nuno Santos per il club risultano distorte e alcune non sarebbero mai state pronunciate.
L’intenzione della società è quella di andare a fondo alla questione cercando di comprendere i criteri di compilazione dei referti federali, che in più di un’occasione non sarebbero apparsi del tutto fedeli ai fatti. Ad infastidire Pinto – che prima del match con lo Spezia si era lamentato pubblicamente – erano state anche le frasi che sarebbero state pronunciate nei confronti del direttore di gara lontano dalle telecamere e riportate nel referto degli ispettori federali.
Sabato pomeriggio dunque in panchina contro l’Atalanta ci sarà ancora Foti, mentre Mou, che resterà in silenzio sia prima sia dopo il match con i bergamaschi e tornerà a parlare in Olanda alla vigilia della gara con il Vitesse, seguirà il match dalla tribuna dell’Olimpico. Sempre che non decida di assistere alla partita da una location alternativa anche questa volta. Con lo Special One tutto è possibile.
FONTE: Il Tempo – E. Zotti