Si va in scena: primo atto della Conferenza di Servizi, la presentazione ufficiale del progetto definitivo dello Stadio della Roma di Tor di Valle a tutti le diverse amministrazioni coinvolte. Appuntamento in Sala Tevere, presso la sede della Giunta Regionale, in via Cristoforo Colombo alle 15. Parterre delle grandi occasioni: sul palcoscenico saranno in tre (più un po’ di assistenti) a parlare: Simone Contasta, Giovanni Marroccoli e Luca Caporilli per conto dei proponenti, As Roma, Parsitalia e Eurnova e Stadio TdV SpA. In platea i rappresentanti di Regione Lazio, Città Metropolitana, Roma Capitale e Prefettura.
Più un lungo elenco di altre Istituzioni e società: i ministeri dell’Ambiente, dell’Interno, dell’Economia, dello Sviluppo economico, del Lavoro, della Salute; i Vigili del Fuoco, l’agenzia del demanio, l’autorità di bacino del Tevere. E, ancora: Acea, Areti, Anas, Raffinerie di Roma, Italgas, Telecom, Snam, Fastweb, Eni, Rete Ferroviaria Italiana, Enac e Enav. Invitati anche (per conoscenza) il presidente del Coni, Giovanni Malagò, e quello della Figc, Carlo Tavecchio. Ai proponenti è stato richiesto di predisporre 25 «pen drive» con tutti gli elaborati e le carte del progetto che, come ha ricordato il presidente Zingaretti il giorno dell’incontro con Pallotta, verranno poi anche caricati sul sito della Regione per consentire la libera consultazione da parte di tutti i cittadini.
Dopo questo passaggio, scattano i 45 giorni che la legge assegna a tutte le amministrazioni coinvolte per richiedere eventuali integrazioni documentali o chiarimenti. Dopo di che, si entrerà nel vivo della Conferenza e si procederà alla stesura, anche, della variante urbanistica, su cui è tornato a parlare, in un’intervista rilasciata all’Agenzia Dire, l’assessore all’Urbanistica di Roma, Paolo Berdini: «Se con la Regione, in sede di Conferenza dei servizi, verificheremo che per gli uffici il progetto del nuovo stadio della Roma sta comunque in piedi inizieremo la discussione in Assemblea capitolina chiedendo di approvare la variante urbanistica. Ma lo dico con chiarezza: se non ci saranno gli interessi pubblici conclamati per portare avanti questo progetto noi cercheremo, con la società sportiva e non con un atto autoritario, di cercare qualche altra soluzione visto che comunque questo progetto ci sta a cuore. Valuteremo in sede di Conferenza, con la Regione, se il progetto è ancora così importate dal punto di vista dell’interesse pubblico. Lo dico perché uno dei pareri che balza agli occhi di tutti è quello del dipartimento Mobilità che dice che non è possibile fare la biforcazione della linea B anche perché, si chiarisce, sarebbe un aggravio per i cittadini che ogni mattina vanno all’Eur a lavorare e che si ritroverebbero dall’avere un treno ogni tre minuti ad uno ogni otto».
Un problema vecchio, già emerso all’epoca Marino ancora in sede di votazione della delibera, tanto che la soluzione era demandata proprio alla Conferenza che si apre oggi.