Smalling, Zappacosta e Izzo in entrata. Karsdorp, Juan Jesus e Santon in uscita. In pratica una mezza rivoluzione difensiva. Il tutto in una domenica che sembrava dovesse trascorrere in relax. Al contrario c’è stata un’accelerata (si spera) nelle operazioni di mercato giallorosse, in particolare per quelle riguardanti il reparto arretrato, forse anche conseguenza di quello che aveva detto l’amichevole di sabato scorso a Cagliari, due gol subiti, diverse altre occasioni lasciate ai sardi, ma soprattutto la sensazione di una fragilità strutturale di un reparto che non sembra il più garantito per una Roma che vuole essere offensiva e giocare con tanti uomini nella metà campo degli avversari. E allora bisogna intervenire.
Cominciamo dalla novità di giornata, cioè Armando Izzo, nome che da qualche giorno circolava in orbita giallorossa senza peraltro trovare troppi riscontri. La prima cosa da dire è che, dopo il licenziamento di Petrachi, è decaduta la clausola che prevedeva l’impossibilità di trattare l’acquisto di giocatori del Torino, clausola voluta dal presidente Cairo che formalmente si era detto offeso per l’operazione con cui il club giallorosso aveva messo sotto contratto l’allora suo direttore sportivo.
E allora, cara Roma, non potrebbe interessarti Armando Izzo, anni ventotto, quattro anni di contratto a un milione e mezzo netti più bonus, un recente passato pure in azzurro, un procuratore, Mino Raiola, che a Trigoria è quasi di casa, una certa esperienza a giocare in una difesa schierata a tre, la possibilità, volendo, di schierarlo anche come esterno destro (meglio di no)? Del resto con l’arrivo di Giampaolo sulla panchina dei granata, tecnico che dietro gioca a quattro sempre e comunque, le qualità di Izzo finirebbero in panchina. Allora, parliamone. Ne stanno parlando.
Ma la valutazione che filtra da parte del Torino, venti milioni, convince poco, a meno che le parti non si accordino per inserire un giocatore (Santon? Coric? Fazio? Un giovane?) con valutazioni che fanno rima con plusvalenze. L’affare, a quel punto, potrebbe essere strutturato anche con la formula del prestito con obbligo di riscatto a determinate condizioni. Il giocatore, ovviamente, al suo esuberante procuratore Mino Raiola ha già detto che sarebbe felicissimo di un trasferimento in giallorosso e che si potrebbe accontentare, si fa per dire, di un leggero ritocco al suo stipendio.
L’inglese e gli altri L’eventuale arrivo di Izzo, tutto vuole dire meno che la Roma abbia abbandonato la pista Smalling. Anzi quella dell’inglese rimane la principale pista per garantire una maggiore solidità al reparto difensivo e, pure, più serenità a Fonseca che ha chiesto almeno un paio di difensori centrali per poter immaginare di continuare a giocare con una linea a tre.
Detto questo, ci rendiamo pure conto di aver un po’ stancato visto che da giorni stiamo continuando a sostenere che per il ritorno dell’inglese a Trigoria sarebbe soltanto questione di dettagli. È così, ma la fumata bianca ancora non si è vista. Le ultime indicano nelle prossime quarantotto ore quelle decisive per l’ufficializzazione dell’acquisto. Ci sarebbero da sistemare soltanto le commissioni che esige il procuratore inglese di Smalling, James Fatherstone, un tipetto con cui sembra piuttosto complesso rapportarcisi.
E poi c’è la questione Zappacosta. Ieri da Trigoria sono arrivate conferme sul fatto che il giocatore è stato proposto di nuovo alla Roma, in particolare dal suo procuratore, Alessandro Lucci, lo stesso di Florenzi, che sa bene come sulla corsia destra la Roma un qualche problemino ce l’ha. La Roma sarebbe interessata al ritorno soltanto con la stessa formula di un anno fa, ovvero prestito secco. A queste condizioni l’affare si può chiudere in un amen. (…)
FONTE: Il Romanista – P. Torri