Si è preso la Roma pian piano, giorno dopo giorno, parata dopo parata. Mettendoci i guantoni, i piedi e – vedi a Firenze – anche la faccia, rimediando un calcione. Ma ora Robin Olsen è una garanzia assoluta. Lo era anche a luglio scorso, quando Monchi ha voluto a tutti i costi prenderlo per sostituire Alisson, ma quando lo svedese dagli occhi di ghiaccio si è sistemato tra i pali per difendere la porta della Roma qualcuno aveva storto il naso. Per partito preso, mica per altro. Perché dopo quel Mondiale, in cui ha guidato la Svezia ai quarti di finale dopo aver buttato fuori l’Italia ai playoff (…)
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