Si è conclusa con il match di ieri sera, che ha visto dalle tribune del Franchi al fianco della dirigenza giallorossa, la settimana romanista di James Pallotta, ripartito per gli Stati Uniti (possibile una tappa intermedia a Milano) con il suo aereo privato. Una visita che, rispetto a quella precedente conclusasi con la cessione di Miralem Pjanic alla Juventus, può invece classificarsi come positiva sotto molti aspetti. La questione più importante affrontata da Pallotta è stata senza dubbio quella relativa a Tor di Valle: il numero uno romanista ha incontrato Nicola Zingaretti, il presidente della Regione Lazio che ha avviato la Conferenza dei Servizi decisoria sullo stadio, e la sindaca Virginia Raggi, con cui ha parlato anche di altre opere da realizzare in città – soprattutto per quanto riguarda l’impiantistica sportiva – oltre che di iniziative sociali che la Roma vorrebbe intraprendere al fianco del Comune. «Speriamo di inaugurare il nuovo stadio nel 2019, sarà un progetto totalmente trasparente e siamo pronti a dare tutte le spiegazioni che ci saranno chieste», la sintesi del Pallotta-pensiero.
Un passo avanti deciso verso la realizzazione della nuova casa giallorossa. Il presidente ha poi lavorato molto sul fronte societario e commerciale, introducendo il nuovo a.d. Umberto Gandini, ieri sera al suo fianco in tribuna a Firenze, al resto della dirigenza, e intensificando insieme al direttore del marketing Laurent Colette le riunioni per la ricerca del main sponsor. Proficui anche gli incontri con i calciatori in attesa di rinnovo, come Radja Nainggolan e Kostas Manolas. «Non ci saranno problemi», le rassicurazioni del presidente che ha parlato anche con Spalletti, prima che il tecnico provocatoriamente decidesse di legare il suo futuro a quello di Francesco Totti. Ne avranno parlato prima?