«Sono completamente disgustato». Pallotta, anche se non inquadra il bersaglio (cioè non indica il colpevole), è inequivocabile sul momento no della Roma. E, per evitare comunque qualsiasi cattiva interpretazione meglio riportare il tweet che ha fatto, a metà pomeriggio, il giro del pianeta (e del web): «I’m completely disgusted». Preso atto del fastidio allo stomaco che il presidente accusa quando guarda in tv la sua squadra, almeno di questi tempi, non è dato sapere con chi ce l’abbia. O forse è meglio per qualcuno non saperlo. Perché con i giocatori se l’è già presa il 16 settembre per la prestazione contro il Chievo all’Olimpico (e all’ora di pranzo: ancora più disgusted). Loro, per il bostoniano, sono sicuramente i principali responsabili della crisi. E ce l’ha pure per il mercato estivo di Monchi. Non per le cessioni: ci mancherebbe, alle plusvalenze non si comanda. Ma per gli acquisti: campioncini. Come quelli usati per commercializzare il profumo. Mignon e subito evaporati.
TUTTI IN RITIRO – Pallotta, pur senza dare alcun indizio,è comunque ripetitivo. Disse la stessa frase il 16 dicembre 2015, quando la Roma fu eliminata dallo Spezia agli ottavi di Coppa Italia: in casa e ai rigori, dopo lo scialbo 0-0 che comprese pure i supplementari. Garcia durò ancora 3 match (vittoria con il Genoa, pari a Verona con il Chievo e 0-0 all’Olimpico con il Milan), prima di essere esonerato dal presidente. Che cominciò il girone di ritorno con Spalletti in panchina. Con il Frosinone dovrebbe esserci ancora Di Francesco. Al dopo, invece, pensa già Baldini: Blanc, Montella e Paulo Sousa. Perchè Conte è solo il sogno. Non è, insomma, da escludere il bis del bostoniano che comunque resta nel mirino dei tifosi. Contestazione anche al Dall’Ara, allargata poi alla squadra. Che ha rinunciato al viaggio di ritorno in treno: rientro nella Capitale in pullman proprio per evitare la gente e subito tutti in ritiro a Trigoria.