Che poi a scorrerli tutti sembrava veramente di vedere un’altra squadra, quasi per intero fatta di titolari. Perché poi è vero che José Mourinho sta valorizzando tanti giovani in casa giallorossa (ieri con la prima squadra c’era anche Giovanni D’Aprile, difensore centrale della Under 18), ma a San Siro – domenica scorsa – aveva una panchina di alto livello. Basta ributtarci un occhio per capire anche perché la Roma (ieri si è dimesso Paolo Monguzzi, Venue Business Director: il principale fautore dei sold out giallorossi dovrebbe passare alla Juve) è riuscita in corsa a cambiare la partita.
In corsa, infatti, contro il Milan sono entrati Matic, El Shaarawy e Belotti (insieme al giovane Tahirovic), a tutti gli effetti tre potenziali titolari, ma poi al fianco di Toti (Mourinho era out per squalifica) c’erano anche altri giocatori come Spinazzola, Camara, Vina, Shomurodov e Solbakken. Oltre a Kumbulla, ad esempio, uno che viene considerato ancora giovane (perché di fatto lo è), ma che due stagioni la è stato valutato la bellezza di 30 milioni di euro (tra il cash e la cessione al Verona dei vari Cetin, Cancellieri e Diaby). E tutto questo senza Karsdorp e in attesa di un certo Wijnaldum, che renderà ancora più lunghe le opzioni di scelta.
Insomma, ora che Paulo Dybala è di nuovo a disposizione e che l’infermeria si sta per svuotare del tutto, nella rincorsa alla Champions League (che oggi dista solo tre punti)
Mourinho avrà la possibilità di puntare su una profondità di rosa non banale. Con tante soluzioni diverse e opzioni di scelta che gli permetteranno di cambiare pelle alla Roma dal via. ma volendo anche in corsa. Poi, certo, c’è lo stato di forma, che magari per qualche giocatore non è ottimale in questo momento, e vero. Ma questo succede in tutte le squadre ed in tutte le rose.
FONTE: La Gazzetta dello Sport – A. Pugliese
Ritardo Nervosa Affonda Roma Vina Espulso Mourinho Attende Piano Friedkin