La settimana più lunga è un’oscillazione di sentimenti, un’altalena tra frenesia e timore, che vengono scaricati nel più efficace degli antistress: l’allenamento. Luciano Spalletti si è già organizzato in largo anticipo, evitando di prendere rischi ove si respirasse aria di problema: così si spiega la rinuncia a Manolas ed El Shaarawy, che hanno saltato le ultime due partite all’Olimpico contro Viktoria Plzen e Pescara nell’idea che la Roma potesse anche rinunciare a loro, in un disegno più grande.
RECUPERO – Si fosse giocato Lazio-Roma, domenica scorsa, probabilmente i due ragazzi affaticati avrebbero forzato la contrattura muscolare con la certezza di scioglierla in partita. E invece no, si sono curati con cautela e ora sono pronti a riprendersi la scena: scontato il rientro di Manolas al centro della difesa, meno quello di El Shaarawy che ad aprile, al debutto nel derby romano, segnò quasi subito, giusto per presentarsi. Sarà comunque una risorsa inestimabile da calare sul panno verde nel momento in cui fosse necessario alzare la posta.
CIAO DERBY – Chi invece è costretto già a chiamarsi fuori è Leandro Paredes, frenato da una sequela di tre incidenti in meno di venti giorni: prima un trauma al ginocchio (a Vienna), poi una distorsione alla caviglia destra (con il Bologna), infine una distorsione alla caviglia sinistra (allenamento). L’ultimo guaio è serio, «di alto grado» come recita il bollettino medico, e lo esclude dalle partite per circa 2-3 settimane. E’ un centrocampo che non trova pace sul lettino dei fisioterapisti: a proposito di gestione, anche De Rossi ha saltato il Pescara per i suoi acciacchi godendosi così solo in parte la sua quattrocentesima partita in Serie A.
COSTRUZIONE – Ieri la Roma si è ritrovata a Trigoria per un blando allenamento post partita: Mario Rui, come promesso da Spalletti, è tornato con il gruppo dei grandi e potrebbe anche strappare la prima convocazione nel derby per poi debuttare a Bucarest giovedì 8 contro l’Astra Giurgiu. Oggi riposo per tutti, tranne che per gli infortunati di lungo corso tipo Florenzi che non perdono nemmeno un minuto pur di bruciare i tempi di recupero. La formazione di domenica alla fine cambierà in due o tre interpreti: stavolta in panchina può finire Bruno Peres con Rüdiger spostato a destra a contenere Keita.