Con il freno a mano tirato per la Roma in Europa League. I giallorossi non riescono ad andare oltre il pareggio (1-1), contro il Viktoria Plzen, nonostante il rigore concesso in apertura, realizzato da Perotti. Spalletti regala la possibilità di mettersi in mostra a giocatori fino a questo momento mai visti – o visti davvero poco – in giallorosso, vedi Alisson, Fazio, Gerson e Iturbe.
Ma la squadra fatica, è macchinosa, e l’ingresso finale di Totti questa volta non basta per conquistare i tre punti. «Bisogna fare di più e meglio – l’analisi, dura, di Spalletti – eravamo passati anche in vantaggio e invece la partita si è messa su un piano fisico e loro ne hanno avuto vantaggio. Il gol preso era evitabilissimo, su questi campi se non sei bravo a prendere in mano le situazioni, loro si buttano al di là dell’ostacolo, con anima e corpo. Bisogna avere più tranquillità e personalità, si deve fare di più, tutti quanti, in queste partite».
Sui giocatori utilizzati che solitamente giocano di meno, come Iturbe, il tecnico è chiaro: «Sono rinviati alla prossima». Una serata dalla quale l’allenatore si aspettava delle risposte convincenti. «Abbiamo gestito male dei palloni facilissimi, come se non credessimo nelle nostre qualità fino in fondo. Dobbiamo fare meglio nella continuità, riempire la partita. Gerson? Chi gioca poco deve fare tanto.
Nel nostro calcio non si hanno cinque partite di fila per rendere, ma 5 minuti ogni 5 allenamenti. Deve essere visibile l’aggressività». Valida l’analisi di Sabatini, seppur fatta prima della gara. «Dobbiamo crescere per stare attaccati alle squadre più forti – dissertava il diesse – Totti può far sentire il suo peso e si sta mettendo a disposizione di squadra e società.
Gli altri, però, devono saperlo emulare, perché nell’emulazione sta il calcio. È dura crescere all’ombra di Totti». Adesso la Roma, rientrata in nottata nella capitale, dovrà trovare subito la concentrazione per affrontare la trasferta di Firenze di domenica sera. Ci sarà De Rossi (squalificato in Europa).