Dal curriculum della “gradevolissima” ragazza suggerita dal vicesindaco Daniele Frongia, all’ammissione sul perché pagava Luca Lanzalone: «Per la sua vicinanza ai 5 stelle e per il ruolo in Acea». Il costruttore Luca Parnasi è un fiume in piena, mentre parla agli inquirenti nei suoi 4 interrogatori. Racconta il suo modo di fare il costruttore: «Voglio fare il fuggiasco (…) o mi compro un giornale, come hanno fatto i miei concorrenti, e quindi a quel punto la politica ti rispetta perché sei potentissimo … oppure cercare di sostenere con quel piccolo rivolo di soldi che mi erano rimasti…». Parnasi ha scelto questa seconda strada. Finanziava tutti, anche mister 9000 preferenze, Adriano Palozzi (Forza Italia). Lo ha fatto «perché sono un cretino, perché rompeva le scatole (…) Era quasi diventato uno stalker. Guardi, se legge i miei WhatsApp con Palozzi, li legga, “Ci vediamo?”, “Ci vediamo?”, “quando ti fai sentire?”.
Un rapporto diverso il costruttore lo avrebbe intrattenuto con l’uomo-stadio del sindaco Virgina Raggi, Luca Lanzalone. «Tutte le utilità economiche da me versate (a Lanzalone ndr) servivano a pagare quello che lui faceva, per la vicinanza ai 5 stelle e per il ruolo in Acea – spiega Parnasi – Per la mia società era importantissimo che Acea acquistasse un immobile per stabilire la propria sede all’interno del Business Park dello Stadio, significava sostanzialmente collocare buona parte degli immobili da costruire nel Business Park». L’imprenditore ricorda un episodio: «Mentre mi trovavo presso la sede di Acea in compagnia di Lanzalone venni a sapere che la AS Roma aveva fatto una proposta di partnership ad Acea sui servizi energetici … la proposta non riguardava solo lo stadio ma anche i servizi energetici del Business Park ed allora a me venne un’idea e chiesi a Lanzalone come fossero organizzati in Acea a livello di spazi. Gli parlai del Business Park e proposi a Lanzalone di collocare il quartier generale di Acea all’interno del parco. Lanzalone disse di essere interessato all’idea». L’avvocato infatti è indagato anche nelle sue veste di presidente di Acea. Il senso della loro relazione è chiaro: «Le consulenze e le promesse di consulenza fatte a Lanzalone erano un riconoscimento per tutte le attività già svolte in nostro favore, sia in Acea sia in riferimento al progetto stadio, sia per tutte le altre attività che avrebbe dovuto svolgere in futuro». Lanzalone era un uomo utile: «Io metto insieme una persona che ha la credibilità che sicuramente ha una forte presa sul M5s e quindi per me è un doppio vantaggio (…) Lui aveva rapporti di carattere nazionale (con i 5 Stelle ndr) (…) quindi per me era una figura a tutto tondo».
Parnasi aveva rapporti anche con il vicesindaco Daniele Frongia (non indagato). «Frongia è una persona per bene, non mi ha mai chiesto favori personali, denaro o alto. Ricordo solo che in una occasione mi diede un curriculum di una dipendente o consulente del comune di Roma (…) mi parlò di questa ragazza dicendomi che poteva corrispondere alle mie esigenze, mi ha dato il curriculum (…) Era una ragazza gradevolissima di circa 30 anni». Frongia non avrebbe preteso l’assunzione della donna, che comunque non avvenne. Mantenere il rapporto con i 5 stelle, significava nascondere i rapporti con i politici degli altri schieramenti. Per questo aveva dato «brevi manu» 5 mila euro a Davide Bordoni, coordinatore romano di Forza Italia: «Io non mi volevo far vedere che ero vicino a Forza Italia (…) tenuto conto che avevo anche un rapporto, diciamo, molto buono con Ferrara … Quindi davo un colpo al cerchio e un colpo alla botte»