Abel Balbo adesso allena in Argentina, è alla guida dell’Estudiantes de la Plata, una delle società più gloriose del Paese. Ultimi giorni di vacanza prima di riprendere la preparazione, con uno staff all’avanguardia. Abel non vede l’ora di cominciare: «Ho firmato con l’Estudiantes dopo la felice esperienza della passata stagione, con il Centrale Cordoba, che si è salvato dalla retrocessione». Da tempo Abel aspettava una grande occasione in panchina e gliel’ha offerta un laziale, Sebastian Veron, vice presidente del club: «Certo, è laziale, però lo perdoniamo… siamo stati compagni in Nazionale, ho un rapporto molto buono con lui da tanti anni».
Nel suo staff c’è anche Julio Lamas, allenatore campione del mondo con la Nazionale argentina di basket nel 2011. Balbo ha fatto scelte rivoluzionarie: «Non ho voluto amici nè ex calciatori, ho voluto una struttura diversa. Ho scelto tutte persone che non conoscevo, ho scelto in base alle motivazioni. Ci sono poi un venezuelano, mentre Martinez e Pinieiro, sono i miei aiutanti di campo, molto in gamba e molto giovani. Anche il preparatore, Emiliano Fleitas, è molto giovane».
Adesso è tornato a vivere in Argentina, ma la Roma gli è rimasta nel cuore e continua a seguirla: «Vedo tutte le partite anche dall’Argentina. L’idea che mi sono fatto è quella che hanno un po’ tutti, una squadra che fa fatica a giocare e non gioca bene, è sempre più difficile, quindi, in questa situazione per gli attaccanti». Abraham e Belotti, sei gol in due. Il loro bilancio è in rosso: «Sono due giocatori che a me piacciono molto, sono attaccanti da 15 gol almeno nel campionato italiano. Non conoscendo le dinamiche interne è difficile dare giudizi, dall’esterno vedo che la squadra fa fatica a giocare e loro sono attaccanti che per caratteristiche dipendono dalla squadra, se la squadra non gioca hanno pochissime occasioni, diventa difficile essere pericolosi sotto porta».
Un problema che si riflette sulla classifica, oggi la Roma è sesta: «Se prendiamo i singoli giocatori la Roma è un’ottima squadra, non per vincere lo scudetto, ma per esempio è più forte dell’Atalanta. Non ha una squadra per vincere, ma neanche per fare queste prestazioni. Penso che Mourinho, che è uno straodinario allenatore, riuscirà a trovare i rimedi. Questa pausa è una salvezza, la cosa migliore che possa capitare in questo momento per capire cosa non funzioni, perché che ci sia qualcosa che non funziona è chiaro».
Dybala è la luce, come ha detto Mourinho, ma nell’ultimo periodo è stato assente per infortunio: «E’ un giocatore decisivo, un campione vero, fa la differenza. Gli unici problemi sono stati fisici, se sta bene è inarrestabile. Un argentino qui a Roma si esalta, può fare benissimo, speriamo che non si infortuni più! Può essere protagonista anche al Mondiale, l’Argentina è una squadra molto forte in tutti i reparti. Dybala troverà spazio e farà la sua parte, ma ci sono tanti giocatori molto bravi. A me piace Alvarez, è fortissimo, non so perchè le italiane se lo siano lasciato sfuggire».
FONTE: Il Corriere dello Sport