Pronto a partire?
“Ora andiamo un po’ in Brasile, a San Paolo, a casa mia. Ci riposiamo e poi siamo pronti per la nuova avventura”.
Vi aspettano la Turchia e il Trabzonspor, dove siete stati accolti con tutti gli onori… “Bello, ci attende un’esperienza di vita interessante”.
I tifosi della Roma l’hanno salutata con affetto… “Mi ha fatto un piacere enorme, mi ha colpito perché lascio qui tante persone a cui sono legato e tanti bei ricordi. Soprattutto dell’ultimo anno. Non è stato facile, per me e per tutti, ma mi ha fatto piacere esserci. Non posso dire altro se non che indossare la maglia della Roma è stato un onore”.
Lei è tornato dal Brasile un anno e mezzo fa, in pochi avrebbero scommesso che sarebbe riuscito a restare e a giocare anche spesso… “Ci tengo a dire una cosa: le critiche che c’erano prima nei miei confronti erano meritate, ho sbagliato molto, fuori dal campo, e tante cose mi sono servite per crescere. Me la posso prendere solo con me stesso. Però quando sono tornato avevo una testa diversa, mi sono dato un’opportunità e l’incontro con Glenda ha fatto il resto. Mi ha aiutato a capire tante cose, mi ha dato un equilibrio e in questa stagione ho vissuto con una serenità e una felicità che mai avevo avuto prima”.
Le dispiace non essere rimasto nella Roma di Mourinho? “Sono contento perché ci ho giocato, nella Roma. Penso e spero sarà l’allenatore giusto perché una squadra come questa ha bisogno di vincere. Faccio l’in bocca al lupo ai ragazzi e a tutti, io li seguirò da tifoso e quando tornerò a Roma, e si potrà, sicuramente mi vedrete allo stadio”.
FONTE: La Gazzetta dello Sport – C. Zucchelli