L’ex portiere della Roma, Julio Sergio, ha affrontato diversi temi. Dalla malattia del figlio Enzo, al supporto ricevuto dal club giallorosso e da Mourinho, fino a ripercorrere l’avventura con la maglia romanista:
Arrivò con Spalletti che la definì “il miglior terzo portiere del mondo”… “Ranieri è l’allenatore che mi ha fatto giocare di più, ma anche a Spalletti devo tanto. Anche se non mi ha fatto giocare con continuità, mi ha voluto alla Roma”.
Quello scudetto perso sul filo di lana ancora brucia… “Facemmo una rincorsa incredibile per arrivare al primo posto, poi in quella gara con la Samp abbiamo perso la concentrazione per 15 minuti e l’abbiamo pagata cara”.
Ci fu un litigio tra Perrotta e Vucinic che provocò quella sconfitta… “Assolutamente, non fu quello il motivo. Ho visto litigi molto più duri in altre gare”.
Quella Roma avrebbe meritato lo scudetto? “Di solito lo vince chi merita. Quella squadra giocava bene al calcio, con ottime individualità. Eravamo vicini all’impresa, quel quarto d’ora fu fatale e il calcio non perdona”.
Lasciaste lo scudetto all’Inter di Mourinho, che ha incontrato a Trigoria… “Ho avuto l’opportunità di parlargli a Trigoria, mi ha fatto una grande impressione lui e così il general manager Tiago PInto. Mourinho lo conoscevo per averlo avuto come avversario, ma come allenatore non ha bisogno di presentazioni. Mi avevano parlato bene di lui anche dal punto di vista umano e devo dire che è una persona spettacolare, con tanta attenzione e passione per quello che fa”.
Ha fatto un video per Enzo… “Non volevo disturbarlo, ho chiesto ad un amico ed è stato disponibile. Qualche mese fa altri grandi del calcio avevano mandato un video di auguri per Enzo. Mio figlio vede con me le partite della Roma. È stato felice quando ha visto il saluto di Mourinho. È stato molto gentile, stava lavorando perché abbiamo una partita importante…”.
La “sua” Roma è in semifinale. Può vincere la Conference? “Ce la può fare, è difficile come è stato difficile finora, ma ho visto una squadra che è cresciuta con il lavoro dell’allenatore. La Roma la seguo sempre quando posso. È cresciuta tantissimo negli ultimi mesi”.
Quali sono i giocatori che possono fare la differenza? “Zaniolo ha fatto grandi partite, MKhitaryan ha molta esperienza, Smalling ha esperienza, Rui Patricio è un portiere che dà sicurezza. Ci sono giocatori che si prendono le responsabilità e possono portare a vincere un trofeo importante come la Conference”.
La Roma con Mourinho è destinata a tornare a lottare per lo scudetto? “Sappiamo quello che ha fatto l’allenatore nella sua carriera e quello che può fare. Per vincere contribuiscono tanti fattori, speriamo che la società possa fare un buon mercato per rinforzare la squadra. Mourinho ha portato entusiasmo, ha alimentato la passione che è importante per una squadra come la Roma. Speriamo che il prossimo anno possa tornare a lottare per vincere lo scudetto”.
Il trofeo più importante per lei ora è quello da vincere con Enzo.– “Viviamo giorno dopo giorno. Abbiamo vinto già una volta e sono sicuro che vinceremo anche stavolta. Enzo è un ragazzo fantastico, insegna a conoscere la vita anche a noi. Sono sicuro che tutto questo finirà presto e spero che insieme a Gaia saremo felici”.
FONTE: Il Corriere dello Sport – G. D’Ubaldo
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