Un fuorigioco lungo quarantadue anni. È un gol annullato che fa ancora discutere e polemizzare. Anche e soprattutto il protagonista, Maurizio Ramon Turone. Che si gode il sole passeggiando sul lungomare di Varazze, protesi al ginocchio nuova di zecca permettendo, ma negli occhi ha sempre quella bandierina alzata a spezzare la gioia per il gol alla Juventus. E a cancellare il sogno dello scudetto giallorosso. Una polemica rilanciata dal documentario andato inonda domenica sera su Raiuno “Er gol de Turone era bono”.
Dopo 42 anni è possibile iniziare a non parlarne più? “E come si fa? Non dico ogni giorno, ma molto spesso incontro persone che mi fanno la battuta, che ricordano quell’azione. E allora si torna sempre lì, a quel gol annullato che ci avrebbe dato lo scudetto. E ancora mi girano, ogni volta che ci penso…”
Allora torniamoci ancora sopra… “Cross dalla trequarti, c’è la sponda di Pruzzo, io colpisco di testa in tuffo e faccio gol. Prandelli mi tiene in gioco, me ne accorgo subito perché è più vicino alla porta rispetto alla mia posizione. L’arbitro Bergamo convalida, poi però vede il guardalinee Sancini con la bandierina alzata e annulla. Io lo vedo e inizio a protestare, la mia esultanza si trasforma prima in rabbia e poi in disperazione. Ancora adesso non posso credere che abbia segnalato fuorigioco. Chissà cosa aveva nella testa… Mi faccio tante domande, poi smetto perché se no uno inizia a fare cattivi pensieri e non è il caso…”
Con la tecnologia di adesso sarebbe stato difficile sbagliare. “È evidente, con il fuorigioco semiautomatico l’errore non ci sarebbe stato. Però erano altri tempi, magari se alzavi la bandierina e facevi un favore… Meglio che mi fermi qui, evitiamo altri pensieri…”.
Ha visto il docufilm andato in onda domenica sera? Certo che l’ho visto, il protagonista sono io… E ho visto che abbiamo fatto il record di share, una bella soddisfazione…”
FONTE: Il Secolo XIX