Un derby così presto non c’era mai stato. Ha preso tutti un po’ in contropiede. Tanto che qualcuno è arrivato direttamente dalle vacanze al mare con tanto di infradito. Altri, invece, non hanno rinunciato all’ultimo giorno di sole. Chissà che non abbia inciso il diktat famigliare: si resta in villeggiatura. E il colpo d’occhio, seppur bello, dell’Olimpico non ha lasciato molti dubbi su questa tesi. Spazi vuoti in tribuna Tevere e in Monte Mario. In Sud un distinto è rimasto addirittura chiuso: invenduto. Zeppi, invece, i distinti e la curva nord. Effetti di una stracittadina alla seconda giornata di campionato.
Conseguenze anche degli umori con cui le squadre arrivavano alla partita. La Lazio sulle ali dell’entusiasmo dopo il 3-0 alla Samp in trasferta. La Roma con tanti dubbi dopo il pareggio rocambolesco con il Genoa in casa e il debutto di Fonseca. I biancocelesti, anche secondo i bookmakers, erano i favoriti. Un’etichetta che Inzaghi alla vigilia aveva respinto, forse scaramanticamente, ma l’andamento della gara ha rispecchiato valori delle quote. Il dato dei legni colpiti salta all’occhio. Sei in totale: quattro per i ragazzi di Inzaghi, due per quelli di Fonseca. Insomma, il derby dello “scampato pericolo” per i tifosi della Roma.
Quello dell’occasione mancata, che lascia un po’ di amaro in bocca, per quelli della Lazio. Nell’ambiente biancoceleste c’era la consapevolezza di essere più forti dei giallorossi, ma si sa ogni derby che si rispetti ha i suoi rituali. Guai quindi anche solo a pensarlo. I romanisti un po’ tanto preoccupati per una squadra senza certezze. Eh già perché è stato anche il primo derby senza Totti e De Rossi, due rivali storici per i laziali, due idoli a cui aggrapparsi per i romanisti. Florenzi non ha ancora lo spessore per poter essere il romano da derby.
TIFO – Silenzio per tutto il primo tempo da parte della curva nord. Un modo per commemorare Diabolik. Dedicata a lui l’immensa scenografia. Due striscioni da parte della Sud a salutare il rivale-amico. Poi tifo indiavolato. Nel secondo tempo ruoli quasi invertiti con i laziali che ruggiscono cori rimasti in gola per troppo tempo. Un boato al gol del pari. Scendono, invece, i decibel giallorossi. Una Sud più sopita. Niente sfottò. Solo canti per le due rispettive squadre.
Unica deroga gli insulti a Zaniolo da parte dei tifosi biancocelesti, dopo il pestone pericoloso ai danni di Luiz Felipe. Insomma è stato un derby un po’ atipico. Più bello o meno bello? No, diverso. Il derby d’estate è anche questo. Tante le novità a livello logistico. Oltre ai nuovi impianti audio e luci, chi ha assistito al match dalla Monte Mario, entrando, ha potuto ammirare le esibizioni degli atleti della Lazio Pallavolo e scattare una foto ricordo con i trofei vinti dalla Lazio, esposti per l’occasione.
FONTE: Il Messaggero – V. Cassetta