Il buon senso del campione può diventare un graditissimo supporto per la Roma. Per la prima volta, Javier Pastore ha aperto all’ipotesi di addio alla Roma confermando che “stiamo cercando una soluzione positiva per tutti“.
In altre parole l’ipotesi ventilata da tempo, cioè una risoluzione consensuale del contratto, sta prendendo corpo anche perché il richiamo di casa si sta facendo insistente. “Avevo detto a mia moglie che un giorno saremmo tornati in Argentina“, ha spiegato Pastore ai media del suo Paese. Quel giorno sembra arrivato grazie all’offerta del Talleres di Cordoba, la squadra del cuore. “Il ritorno per me è sempre più vicino – ha detto – il club è cresciuto molto, per me è una scelta sentimentale e non di soldi”.
Certo, prima va trovato un accordo economico. Pastore è legato alla Roma da un contratto fino al 2023 ed è quindi “creditore”di 9 milioni netti. I Friedkin sono contrari a ogni tipo di buonuscita, perché la ritengono disfunzionale, perciò dovranno essere convinti da Tiago Pinto a liquidare il giocatore con una proposta robusta.
Per il discorso delle minusvalenze invece il problema è relativo: davanti alla possibilità di risparmiare lo stipendio per i prossimi due bilanci la proprietà accetta il dato economico negativo, in prospettiva del benessere di medio-lungo termine. Anche perché Pastore, dopo tre stagioni da invisibile a causa degli infortuni ha una valutazione di mercato decisamente inferiore al valore contabile: 10,2 milioni di euro, una cifra che nessuno può pensare di investire.
Ma non è Pastore, come noto, l’unico problema di Tiago Pinto. Che deve trovare un posto ad almeno 20 giocatori. In primis vanno ceduti Pau Lopez e Olsen. Il primo sembra interessare all’Atletico Madrid, che cerca un vice per Oblak, ma a Trigoria nessuno si è ancora affacciato, nemmeno per una richiesta di prestito. Olsen invece conta sull’Europeo per mettersi in mostra. Occhio poi alle situazioni di Under e Florenzi, stasera avversari all’Olimpico in Turchia-Italia. Non rientrano nei piani di Mourinho.
FONTE: Il Corriere dello Sport – R. Maida