Il dubbio potrebbe scioglierlo lo stesso Fonseca in conferenza stampa, svelandoci chi sarà il portiere titolare domani pomeriggio con il Sassuolo. O magari il tecnico della Roma se lo terrà per sé, dando appuntamento a tutti ad un’ora prima della partita, quando di solito svela la formazione ufficiale. Sta di fatto che le distanze tra Mirante e Pau Lopez a livello di gerarchie si sono assottigliate e il ruolo di titolare del primo non è più così sicuro come lo era fino a un paio di settimane fa. Un po’ per gli errori di Napoli (dove Mirante è stato chiamato in causa in tre dei 4 gol subiti dai giallorossi), un po’ perché Pau Lopez sembra star bene (anche se pure lui contro lo Young Boys, sul gol di Nsame, non è stato poi così perfetto). E chissà, allora, che contro il Sassuolo non possa esserci anche una piccola sorpresa in porta.
Finora l’alternanza tra i due portieri giallorossi è stata chiara e netta: Mirante in campionato, Pau Lopez in Europa League (ma lo spagnolo ha giocato anche una partita di campionato, a Genova, visto che Mirante non stava bene). Nel caso domani si cambi, sarebbe eventualmente la prima volta per scelta tecnica. Intendiamoci, l’impressione è che la gerarchia sia destinata a restare la stessa, con Mirante ancora davanti rispetto a Lopez. Ma che i due portieri siano sempre più vicini come valutazione nello staff tecnico giallorosso è cosa reale. Mirante finora è stato preferito a Pau Lopez per personalità, carattere ed esperienza.
Oltre al fatto che secondo l’allenatore portoghese il numero uno campano riesce a guidare meglio la difesa, forse anche per una dialettica più diretta e serena con i compagni del reparto. Pau Lopez, però, non si è ancora arreso all’idea di essere il secondo per tutta la stagione e sta cercando di cambiare le carte in tavola. Lavorando e cercando di mettere in difficoltà Fonseca al momento delle scelte. Questo, appunto, è uno di quei momenti. Fonseca potrebbe sciogliere il dubbio in conferenza stampa o portarselo dietro fino alla fine. Pau Lopez, però, stavolta spera di vivere una giornata diversa dalle altre.
FONTE: La Gazzetta dello Sport – A. Pugliese