Uno dei quattro protagonisti è già arrivato a Roma, due lo seguiranno nel fine settimana, l’ultimo si materializzerà solo al bisogno. Essere bene accolti per un calciatore, in fondo, significa proprio questo: sentirsi parte di un progetto a lunga scadenza. Proprio quello destinato a unire ancora Paulo Dybala e il club giallorosso.
Intanto l’attaccante argentino ha mandato in avanscoperta il suo amico e agente, Jorge Antun, che è da un paio di giorni nella Capitale per vacanza, com’è ovvio, ma anche per attendere il ritorno del g.m. Tiago Pinto, con cui la prossima settimana si vedrà per parlare del contratto della Joya.
Morale: solo se ci fossero problemi seri si potrebbe materializzare il padrone di casa, Dan Friedkin, per la benedizione virtuale alla chiusura di una eventuale trattativa. La sensazione, però, è che non ce ne sarà bisogno. Dybala sta benissimo a Roma e, soprattutto, sa di avere un ruolo così da protagonista da metterlo in vetrina anche in chiave nazionale. L’obiettivo dell’argentino, infatti, è di essere convocato per la prossima Coppa America per tentare – dopo il Mondiale – una doppietta da sogno.
Ovvio, però, che nel mondo del professionismo il denaro sia anche il motore di qualsiasi decisione. In queste ultime settimane Paulo ha archiviato senza neppure approfondirle le tentazioni che pure gli sono giunte dal calcio arabo, i nuovi paperoni del mondo della pedata. A 29 anni, il tramonto sembra ancora lontano e quindi non possono essere solo i soldi il discrimine di tutto. Discorso diverso i sondaggi portati avanti da alcuni mediatori con la Premier League.
Il Chelsea di Pochettino (soprattutto) e il Manchester United hanno preso informazioni, con l’allenatore argentino che spesso ha espresso giudizi più che lusinghieri sul connazionale. È naturale che una clausola di rescissione da (appena) 12 milioni faccia gola a parecchi e non spaventi le grandi società, ma un anno di Roma ha fatto cambiare – e in meglio – il rapporto della Joya con l’ambiente giallorosso.
Così il matrimonio con la Roma è destinato a continuare, anche perché a fine luglio la clausola di rescissione sarà cancellata previo un ulteriore ritocco dell’ingaggio, che già a fine stagione è salito a circa 6 milioni dopo che i bonus sono entrati stabilmente nella parte fissa. La dirigenza però, per evitare una nuova impennata, potrebbe proporre all’argentino due strade: il prolungamento della clausola di rescissione (che è sempre una sorta di “arma” in mano all’attaccante) oppure l’aumento “spalmato” grazie al prolungamento di contratto, che non scadrebbe più nel 2025, bensì nel 2026.
Come dire lo scatto di stipendio sarebbe parzialmente ammortizzato con un anno di legame in più. Insomma, Pinto e Antun, lavorandoci sopra, troveranno la formula giusta in tempi ragionevoli. Quanto basta perché Dybala – che vuole una Roma ancora più ambiziosa, magari grazie a nuovi compagni di reparto come Scamacca e Traoré – possa cominciare la stagione sognando sia in campionato che in Coppa America.
FONTE: La Gazzetta dello Sport – M. Cecchini
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