Continua a tenere banco a Trigoria il caso infortuni – giunti a sei da inizio stagione – che non permettono a Paulo Fonseca di schierare la squadra al completo. Il tecnico è al lavoro assieme al suo staff per prevenire i guai muscolari dei calciatori, ma davanti a sé ha il Sassuolo (ore 18 stadio Olimpico) contro cui è obbligato a vincere per non perdere terreno in classifica.
Due pareggi, l’ultimo, quello nel derby, non è affatto piaciuto per come è avvenuto: «Contro la Lazio la squadra è rimasta troppo passiva, a me invece piace avere più coraggio. E non voglio più rivedere quel tipo di prestazione».
Il tecnico non è alla ricerca di alibi, ma ha una spiegazione per i recenti stop: «Smalling ha avvertito un dolore all’adduttore e non abbiamo voluto correre rischi per evitare un peggioramento, non è stato un infortunio muscolare. Spinazzola ha avuto un problema che si può verificare. Pastore ha una storia recente di infortuni. Under si è fatto male in Nazionale».
All’appello mancano Zappacosta e Perotti: «Sono due casi che dal mio punto di vista meritano la nostra attenzione, premesso che Diego ha un passato di infortuni. Sono casi particolari perché Perotti si è fatto male mentre provavamo le palle da fermo, mentre Davide nel pre partita del derby».
Insomma, Fonseca prova a non vedere tutto nero: «Non sono state situazioni nella norma e per questo dobbiamo approfondire ulteriormente, possono anche entrare in gioco motivi legati allo stress o di natura psicologica. Sono problemi che riguardano tutti i club europei. Stiamo sviluppando con lo staff, i nutrizionisti e i preparatori, programmi rigorosi per prevenirli, ma non è possibile farlo al 100%».
Come detto, Fonseca è alla ricerca dei primi tre punti stagionali contro il Sassuolo che potrebbe rappresentare un avversario ostico (negli ultimi tre anni 4 vittorie della Roma e 2 pareggi).
FONTE: Il Messaggero