Due ragazzi di 33 anni, che stasera all’Olimpico proveranno a dimostrare, come sempre, che nel calcio l’età è una variabile non decisiva. Sarà questo il Roma-Fiorentina del giallorosso Pedro e del viola Callejon. I due spagnoli sono giunti alle corti di Fonseca e Iachini da svincolati, probabilmente entrambi accolti con quel pizzico di scetticismo riservato a coloro a cui gli anni sembrerebbe teoricamente aver rubato qualcosa.
Pedro ha regalato calcio di altissimo livello, non a caso è l’unico calciatore che ha vinto tutti i maggiori trofei internazionali sia per club sia per nazionali. Anche Callejon, pur vincendo molto meno (5 trofei contro 25), ha sgranato calcio all’Espanyol e al Real Madrid, prima di conquistare Napoli. Che poi senatori del pallone come i due spagnoli, Ibrahimovic, Ribery o Dzeko ancora risultino decisivi nel nostro campionato, per un allenatore esperto come Fonseca non va a detrimento della nostra Serie A.
«In Italia l’aspetto positivo è che non si guarda all’età dei calciatori ma alla qualità. In altri paesi si comincia a dire che i giocatori sono vecchi quando arrivano vicino ai trent’anni anni. Vedo invece molti giocatori di 33, 34 o 39 anni che hanno grandissima qualità. È molto utile guardare solo alla qualità e la condizione fisica dei giocatori».
FONTE: La Gazzetta dello Sport – M. Cecchini / L. Calamai