La rivincita del parametro zero. Uno dei nuovi leader dello spogliatoio della Roma è Pedro, un giocatore in grado di essere sin da subito decisivo in una nuova squadra, che per averlo ha soltanto dovuto mettere a bilancio il costo della commissione per i suoi agenti e l’intermediario dell’affare, Gabriele Giuffrida, potendo inoltre contare sui benefici del decreto crescita per l’ingaggio.
L’esterno spagnolo si è presentato alla grande, realizzando tre reti nelle sue prime sette partite in giallorosso, con anche un assist e due rigori procuratori con Benevento e Milan. Al di là dei numeri Pedro ha dimostrato di essersi calato alla perfezione nella nuova realtà, andando a formare con Mkhitaryan una coppia assortita e affiatata in grado di impensierire praticamente tutte le difese avversarie e di supportare al meglio Dzeko.
Il classe 1987 ha dimostrato di essere ancora decisivo e di non essere sazio dopo le avventure con Chelsea e Barcellona, che sommate alle esperienze con la Spagna, hanno portato ben 25 titoli all’interno del suo palmarès. L’obiettivo di Pedro è quello di cercare di alzare un trofeo anche con la Roma, a secco dal 2008, ed in ogni intervista ha cercato di mantenere alta l’asticella delle ambizioni, dando un segnale a tutti i compagni di squadra, soprattutto i più giovani, che lo vedono come un esempio da seguire anche per l’impegno quotidiano in allenamento.
La firma di Pedro è arrivata dopo un lungo corteggiamento collettivo (Fonseca, Baldini e Petrachi, tutti ci hanno messo lo zampino) che nel mercato di gennaio non aveva dato i suoi frutti e si può già dire che la scommessa a zero è stata vinta dalla Roma, troppo spesso in passato non attiva nel tesserare svincolati di lusso. Ma Pedro sa che non può fermarsi e che deve ancora fare tanto per aiutare l’allenatore nel percorso di crescita. Intanto ieri Trigoria era mezza vuota, visto che Fonseca aveva deciso di concedere un giorno libero al gruppo (oggi ripresa alle 10.30).
Al centro sportivo si sono affacciati soltanto Diawara, Calafiori, Spinazzola e Carles Perez: i primi due hanno appena superato il Covid-19 – dopo Kumbulla non sono emerse altre positività – e hanno bisogno di ritrovare la migliore condizione fisica, mentre l’ex Juventus e il catalano stanno recuperando dai rispettivi infortuni muscolari e saranno a disposizione per l’impegno con il Parma.
Capitolo Petrachi: dopo il primo round finito con un nulla di fatto, è stata fissata per il 26 novembre la seconda udienza relativa alla causa intrapresa dal dirigente a seguito del licenziamento per giusta causa dal ruolo di direttore sportivo della Roma. Il faccia a faccia al Tribunale Ordinario del Lavoro non ha portato frutti, con il giudice Mormile che per ora non è riuscito a far conciliare le due parti.
Arrivano secche smentite dalla proprietà Friedkin sulle ipotesi di un possibile riavvicinamento con il salentino, allontanato dopo un sms inviato a Pallotta: dall’insediamento del 17 agosto i texani non hanno mai contattato l’ex ds per valutare un suo eventuale ritorno e la scelta è già ricaduta su un profilo straniero, con Campos in netto vantaggio su tutti i numerosi concorrenti.
FONTE: Il Tempo – F. Biafora