Sono tanti tra i tifosi romanisti che ormai mal sopportano la data del 30 di giugno. Non avendo soddisfatto il requisito del pareggio di bilancio previsto dal FPF nella stagione 2021-22, la Roma ha sottoscritto il Settlement agreement, un accordo transattivo il cui scopo è garantire che la società abbia “un surplus o un deficit aggregato di utili da calcio entro la deviazione accettabile”. Nel frattempo però il club deve rispettare dei paletti intermedi che scattano sia il 30 di giugno che il 30 dicembre di ogni anno. In caso contrario, si andrà incontro ad una violazione.
Sono diversi i giocatori “invendibili” in un lasso di tempo così limitato. Perché nessuno a Trigoria si metterebbe di traverso qualora si presentassero degli amatori di Salah-Eddine, Kumbulla, Baldanzi o Shomurodov. Shomurodov? E’ vero che ha diverse proposte ma sinora nessuno ha mai offerto più di 5 milioni. E questo produrrebbe addirittura una minusvalenza. Abraham? Un altro sacrificabile. Ma da un lato lo stipendio di 6 milioni, dall’altro il fatto che partendo da 13,3 come costo a bilancio, per guadagnarci servirebbe un’offerta di una ventina di milioni.
La soluzione più semplice, è quella che Massara non vuole prendere in considerazione: sacrificare uno tra Svilar, Ndicka e Koné. Per questo nelle ultime ore il cerchio si sta nuovamente stringendo su Angelino e in seconda battuta su Celik e Cristante. Senza dimenticare Ndicka, l’asso nella manica da giocarsi in extremis. A patto che qualcuno si avvicini alla valutazione di 35 milioni.
FONTE: Il Messaggero











