Il manifesto di Gianluca Petrachi. Nel tracciare un bilancio degli oltre sei mesi alla guida della direzione sportiva della Roma il dirigente salentino ha affrontato molti temi caldi, su tutti quello relativo al rapporto con Fonseca e quello sulla gestione dello spogliatoio, regalando poi due anticipazioni su quello che sarà il mercato di gennaio.
Il ds ha però anche rivelato quale è stato il punto di svolta della stagione: «Dopo il pari con la Sampdoria c’è stato un lungo confronto tra me, la squadra e l’allenatore e penso che si sia fortificato il nostro gruppo e sono usciti fuori i veri valori. La Roma – ha detto Petrachi al sito ufficiale del club – ha iniziato a essere una squadra guardata da tutti con occhi diversi».
Per l’ex dirigente del Torino è inevitabile parlare del binomio che si è formato con Fonseca, per quella che è un’unità di intenti tra allenatore e direttore sportivo che spesso negli anni è mancata a Trigoria: «Paulo mi ha catturato, la sua filosofia di calcio sposa totalmente la mia. Mi sarebbe piaciuto tanto averlo come mio tecnico quando ero calciatore, ti aiuta a giocare a calcio per divertirti. La sua vera forza è stata la capacità di adattamento, come l’invenzione su Mancini, aver infuso senso di coraggio ai calciatori e la gestione delle pressioni. Ho capito che qui c’è terreno fertile per lavorare”.
Un altro dei punti di svolta della nuova Roma è una ritrovata serenità nei comportamenti e l’applicazione di un rigido regolamento interno: «Chi non credeva nel progetto è andato via. Per gli acquisti avevamo bisogno di ragazzi che vedessero la Roma come un punto di arrivo. Il rispetto, la disciplina e la professionalità sono caratteristiche imprescindibili. Chi non rispetta queste regole è fuori. Il giocatore presuntuoso che viene a fare il fenomeno non potrà mai venire alla Roma».
Petrachi in questo periodo è alle prese con il calciomercato – sta cercando una soluzione per Antonucci e ha avuto dei contatti con gli agenti di Politano, che costa tanto, in caso di partenza di Under – e ha regalato due notizie sul futuro di Kalinic e sulla nuova chance data a Peres, che deve risolvere alcune pratiche burocratiche prima di essere messo nella lista dei giocatori disponibili per il campionato: «E difficile migliorare la nostra rosa in questa fase, credo che a gennaio ci saranno pochi movimenti. Noi siamo contenti di Kalinic, siamo convinti che nel girone di ritorno ci darà tante soddisfazioni. Nikola non è sul mercato. Bruno? Sa giocare a calcio, ma deve ritrovare fame e umiltà. La mia idea condivisa con Fonseca è di dargli una seconda chance, perché a tutti si concede nella vita. Gli daremo una possibilità e la prima volta che sbaglia è a casa».
La chiusura dell’intervista è dedicata ai tifosi giallorossi (venduti 10.745 biglietti per domani): «Se sono venuto è anche per i sentimenti che la tifoseria della Roma mi dava da avversario. Mi veniva la pelle d’oca. Gli esodi di massa in trasferta devono far sentire i giocatori orgogliosi di vestire questa maglia. Spero che la squadra, però, possa rendere i tifosi fieri dei loro ragazzi e far tornare allo stadio i sostenitori.
FONTE: Il Tempo – F. Biafora