In attesa di ricevere la comunicazione ufficiale dalla Figc e di conoscere la data dell’audizione, Petrachi si difende. Il ds della Roma – come anticipato da Il Tempo – è sotto inchiesta della Procura federale per avere, secondo l’ipotesi degli inquirenti, iniziato a lavorare peri giallorossi quando era ancora sotto contratto col Torino. Un’indagine scattata in seguito a una segnalazione della presidenza della Figc delle sue dichiarazioni rilasciate durante la presentazione di Mkhitaryan, in cui disse, a proposito delle trattative per Dzeko, di aver incontrato l’Inter «a maggio».
«Dopo quella conferenza stampa – spiega – non ho fatto una smentita perché era palese che avessi avuto un lapsus dicendo “maggio” al posto di luglio. Purtroppo c’è chi specula, l’unico giornale a farmi le pulci è stato Tuttosport (l’inchiesta è partita traendo spunto da un articolo del quotidiano torinese, ndr) che non mi ha mai amato. Quando sarò chiamato, tranquillamente dirò quello che è stato. Montare un caso inutile dispiace, ci sono problemi più seri nel calcio. E giusto che la Procura faccia le sue indagini, ma la mia carriera parla per me».
Petrachi deve ancora ricevere dalla Figc la notifica dell’indagine e la data dell’audizione. Oltre a lui potrebbero essere ascoltati Cairo per il Torino e altri dirigenti della Roma, che rischia di essere sanzionata insieme al direttore sportivo: le norme prevedono la possibilità di patteggiare la pena prima dell’eventuale deferimento e anche dopo dinanzi al Tribunale Federale. Intanto oggi il cda giallorosso si riunirà in videoconferenza con gli Usa per approvare il progetto di bilancio chiuso allo scorso 30 giugno, in perdita di 24 milioni di euro, da sottoporre poi all’assemblea del 28 ottobre. In quella sede verrà anche deliberato l’aumento di capitale per un massimo di 150 milioni di euro. Durante la sosta del campionato, invece, Pallotta aspetta i dirigenti a Boston per fare il punto sui vari settori del club.
FONTE: Il Tempo – A. Austini