Il futuro di Paulo Fonseca è stato l’argomento del giorno, nel post Spezia. Il tecnico portoghese sembra aver incassato una fiducia a tempo da parte della società, ma la sua posizione non è mai stata in bilico come in queste ore. E se il popolo dei social ha già dato la sua sentenza, non tutti gli addetti ai lavori e gli ex calciatori romanisti, però, sono d’accordo sulla possibilità di esonero per Paulo Fonseca.
Per il “Bomber” Roberto Pruzzo “Prima di dare un giudizio su Fonseca bisogna valutare la forza della squadra che allena. Lo terrei fino a fine stagione. È vero però che in due partite si sono perse le certezze costruite nelle 20 precedenti. Deve fare la voce grossa con il gruppo per verificare se ha ancora il peso giusto nei confronti della squadra“.
Di parere opposto è Fabio Petruzzi: “Se fossi il presidente della Roma cambierei allenatore. L’era Fonseca è terminata. Ci sono tre tecnici che si possono prendere: Allegri, Sarri, Spalletti. Per prima cosa, però, darei la gestione della parte sportiva della società a Totti e De Rossi. Dopo quello che è successo martedì sera contro lo Spezia, Fonseca non ha la forza per confrontarsi con la squadra perché è poco credibile nei loro confronti. La colpa non è solo sua, ma la situazione attuale parte da lontano. L’inizio della gara di Coppa Italia è stato il seguito del derby: una squadra sbagliata, confusa, che si fa male da sola. Fonseca lavora poco sulla fase difensiva e in campo si vede, perché i giocatori pensano ad altro“.
Angelo Di Livio: “Fonseca lo terrei perché la responsabilità più grande è dei calciatori. Non è colpa di Fonseca se Mancini si fa espellere in quel modo a metà campo, se Pau Lopez liscia il pallone e pure lui si fa cacciare dall’arbitro e se Borja Mayoral sbaglia due gol che sembravano già fatti. Analizzando la partita contro lo Spezia si capisce come le responsabilità siano dei calciatori e non del tecnico. Naturalmente in un quadro più generale anche l’allenatore ha le sue colpe, ma non è il solo né il maggiore responsabile. È ridicolo, ad esempio, che un team manager non conosca il regolamento. Cosa può fare Friedkin? Cacciare via l’incompetenza tecnica, dei calciatori e della dirigenza”
Sull’argomento mette l’accento Fabio Capello: “Questa squadra è recidiva non c’è comunicazione né capacità di leggere, capire e studiare i regolamenti: il cambio in più è stato fatto con sufficienza e la sufficienza non paga mai. Bisogna essere attenti in ogni momento, non c’è giustificazione che tenga, questi errori non possono essere commessi da una grande squadra e non è giusto individuare un unico responsabile: lo è tutta la panchina perché nessuno è intervenuto“.
FONTE: Il Corriere della Sera – L. Valdiserri