Niccolò Pisilli, mezzala che vola con l’inserimento nel dna, figlio di un impiegato di banca e di una psicologa. Mercoledì la nazionale Under 19 di Alberto Bollini ha steso i tedeschi – una vittoria che potrebbe consegnarci sul vassoio d’argento la final eight dell’Europeo – grazie alle firme del ragazzo partito dai pulcini della Roma in quel vivaio sempre florido che si chiama Trigoria, oggi protagonista in Primavera. Pisilli ha già conquistato José Mourinho, che l’ha portato in panchina contro il Sassuolo; tutto lascia immaginare che presto esordirà in A.
Pisilli, dica la verità: nella vita voleva fare il centravanti? “No no, sempre il centrocampista. In realtà sono nato media-no, ma da quando ho cominciato a giocare mezzala mi diverto molto di più”.
E segna tanto… “Merito del gioco offensivo di Guidi nella Roma, che somiglia a quello di Bollini in nazionale U19. Sono tanto felice per i miei primi due gol in naziona-le, voglio farne tanti anche qui”
Che emozione ha provato? “Indescrivibile. Per fortuna in stanza con me c’è Faticanti, che mi tiene concentrato”
Sempre Insieme, voi due… “È un fratello. Sono fiero di condividere il mio percorso con lui sia nella Roma sia in azzurro. Al suo fianco mi sento più sicuro”
Nel frattempo Faticanti lo chiama a gran voce: “Oh, tra 45 minuti c’è allenamento!” grida Giacomo… “Lo senti? Dice che siamo in ritardo, è un capitano vero perché cura i dettagli”.
Lo avete fatto anche mercoledì, giusto? “Si, abbiamo curato i dettagli ed è stata la ricetta del successo. Siamo in un girone di ferro, ma se giochiamo così possiamo battere tutte le super potenze”
La vostra forza? “Essere umili, seri e ambiziosi”
Bollini parla di «spirito della maglia azzurra»… “Con lui mi trovo alla grande. Ha pochi giorni per allenare tanti concetti e ci riesce benissimo”
La definisce “tuttocampista”… “Bello. Provo a fare del mio meglio sia in fase offensiva che difensiva”
L’idolo di Pisilli? “Da bambino stravedevo per il Barcellona. Xavi, Iniesta… E poi ho sempre amato Paulo Dybala, un mito».
Ora com’è allenarsi con lui a Trigoria? “Paulo trascina i compagni, è un piacere imparare da lui ogni giorno”.
Parliamo della convocazione in prima squadra? “Quando Mourinho mi ha chiamato non ci credevo. Ma non posso fermarmi qui. Ho ancora tanta strada da fare”
Dove si vede tra dieci anni? “Spero nella mia Roma. E in Nazionale, ovviamente. Questa maglia è magica”.
Pesa davvero più delle altre? “Sì. Ti fa sentire la responsabilità di un Paese intero che crede in te”
E la fiducia del ct Mancini? “Sapere che ci osserva è una motivazione incredibile. Grazie a lui quelli della mia generazione vivono l’azzurro come un sogno realizzabile”
Chi è Pisili fuori dal campo? ”Un ragazzo a cui piace uscire con la fidanzata e con gli amici, quando non studio per la Maturità».
Ha una materia preferita? “Matematica, dicono che per giocare a calcio bisogna saper fare bene i conti”.
Facciamoli, allora. Italia 3, Slovenia 1, Belgio 1, Germania O. Domani allen12 sfidiamo gli sloveni e…? “Vogliamo vincere per blindare il primo posto, l’unico che qualifica. Sarà un’altra battaglia, di quelle che piacciono a me”.
FONTE: Il Corriere dello Sport – G. Marota