Senza ombra di dubbio Niccolò Pisilli è stato una delle pochissime note positive di questa prima parte di stagione. La Roma ha trovato un nuovo baby da far crescere e plasmare, ma soprattutto ha scoperto un ragazzo, lanciato da Mourinho e tenuto da De Rossi, che ha già qualità importanti e che potrà scrivere il presente e il futuro del club se gestito nel migliore dei modi.
E allora chi se non Ranieri può lavorare con lui, facendolo maturare e allenare senza affidargli troppe responsabilità che alla lunga potrebbero danneggiarlo. Del resto Niccolò ha soltanto vent’anni, compiuti a settembre, e si è affacciato adesso nel mondo dei grandi, in un palcoscenico del tutto differente da quello della Primavera. Ed è per questo che i Friedkin con Ghisolfi stanno pensando anche a costruire una squadra B proprio come fatto da Juventus, Milan e Atalanta.
Ciò nonostante quel ragazzo entrato nella Roma a 8 anni dopo ben tre provini e che continua a girare per la città con una Toyota Yaris ha avuto un ottimo impatto nel mondo dei professionisti, diventando subito un elemento importante prima per De Rossi e poi per Juric. Ma anche con Ranieri che, pronti, via, lo ha schierato titolare nella sfida al Maradona contro il Napoli.
E pensare che a fine agosto la Roma stava per spedirlo in prestito nel modesto Lask Linz – settimo in classifica nel campionato austriaco – salvo poi bloccare tutto su indicazione di De Rossi che dopo il ritiro in Inghilterra lo aveva visto come un elemento utile della rosa.
E alla fine Niccolò si è preso anche la maglia da titolare nella Roma di DDR e poi in quella di Juric, trovando un gol decisivo nella sfida contro il Venezia. Pisilli ha giocato con Ranieri 78 minuti contro il Napoli, ma da esterno sinistro: un ruolo insolito nel quale non ha convinto, complice anche il livello della partita.
Lì ha ricevuto l’ammonizione che da diffidato lo ha costretto a saltare la gara contro l’Atalanta, nonostante la squalifica è rimasto a guardare novanta minuti in panchina la partita giocata contro il Tottenham. Sir Claudio ha enorme stima di lui, ma al momento evidentemente punta più sull’esperienza di quei giocatori che possono dare più carattere in partita.
Paredes e Koné adesso sono i titolari, Cristante è la soluzione al momento alternativa in un centrocampo a due (a tre giocherebbe anche lui), mentre il ruolo di Niccolò è ancora tutto da scoprire. Con Ranieri non ha ancora mai giocato da mezz’ala, staremo a vedere se lo utilizzerà anche come trequartista come fatto da Juric.
Intanto quello che deve continuare a fare è lavorare al massimo in allenamento per mettersi a disposizione del tecnico, se serve anche come esterno a sinistra, soluzione che comunque Pisilli accetterebbe per il bene della squadra: “Ringrazio il mister che mi ha fatto giocare al Maradona, la posizione conta poco”, ha detto dopo il Napoli. Il ruolo non importa, l’importante è invece giocare. Niccolò pensa soltanto a questo e alla sua Roma.
FONTE: Il Corriere dello Sport – J. Aliprandi