Tornando al presente. Come state affrontando in Cile l’emergenza coronavirus?
«La situazione è preoccupante: il numero dei contagiati è lo stesso dell’Italia, solo che voi siete 60 milioni e noi solo 18. La gente non si sta comportando bene, eppure avevamo il vantaggio di sapere cosa stesse accadendo in Europa».
In Italia si discute su quando far ripartire il campionato… «Il calcio sta facendo vedere il suo lato peggiore. Come pensano di fare? Dovrebbero pianificare il prossimo anno, non questo. La gente muore: se l’Atalanta segna o vince una partita, come potrebbero festeggiare i tifosi? Non stiamo facendo una bella figura, non è obbligatorio tornare a tutti i costi».
Cosa pensa della stagione della Roma e di Fonseca? «Da Trigoria tutti mi parlano bene dell’allenatore, il portoghese mi ha sorpreso positivamente all’inizio per come ha messo in piedi questa squadra. Non era facile, perché si parla sempre di anno zero. Ci sono state assenze importanti per infortunio, ma fino a Natale era un piacere veder giocare la Roma, mi è dispiaciuto che poi non siano più arrivati i risultati».
Senza Totti in società sarebbe più facile… «Quello che è successo mi ha sorpreso molto, soprattutto perché io ho vissuto la loro prima esperienza. Tengo tanto a Luciano e a Checco, spero che un giorno la cosa si risolva, soprattutto per fare grande la Roma, che ha bisogno di risultati. Quello che può cancellare le delusioni passate è vedere la Roma vincere un campionato».
FONTE: Il Corriere della Sera