Una cerimonia semplice che non sembra nemmeno un funerale quella di Pierino Prati, svoltasi ieri su un campo da calcio dell’oratorio Paolo VI° di Fabbrica Durini, una frazione di Alzate Brianza nel comasco, distante dalla grande Milano ma non dal letto di ospedale in cui è finita la sua partita più triste, a 73 anni.
A ricoprire la bara c’era anche la sciarpa della Roma dove ha lasciato tanti amici come Bruno Conti, oltre alla sua maglia numero 11 del Milan, una sciarpa della Salernitana, squadra con la quale aveva cominciato a segnare, una maglia della Nazionale con cui vinse l’Europeo del 1968.
Pierino ripeteva di avere un cuore per tre quarti rossonero e un quarto giallorosso. E così domenica, alla fine di Milan-Roma, sarà contento in ogni caso. Non come chi lo rimpiange e lo rimpiangerà per sempre.
FONTE: La Gazzetta dello Sport – A. Cerruti