Lo guardi giocare e pensi: questo dev’essere un fuoriquota. E invece Giacomo Faticanti, “de-rossiano” nelle movenze e nel modo di interpretare il ruolo di mediano, è il più piccolo di tutti. Non ha neppure 18 anni, eppure il ragazzo cresciuto a “pane e Roma” (nel mito di De Rossi) è tra i migliori centrocampisti dell’Europeo Under 19. Intelligenza tattica, predisposizione al sacrificio, fisico (è alto quasi 190 cm), lettura dei gioco altrui:
Faticanti, è una partita che pua cambiale la storia… «Direi di si. Può cambiare la storia del calcio italiano e anche la mia e dei miei compagni. È farse la partita più importante della mia vita. A settembre li abbiamo affrontati in amichevole, perdendo 2-0 ma giocando benissimo. Loro furono più cinici, noi sbagliammo troppo. Ora e diverso. Anche se la loro fisicitä è tanta roba»
II modello di Giacomo Faticanti? «Senza dubbio Daniele De Rossi, gioco con il numero 16 per lui. Ho avuto la fortuna di conoscerlo, un mito»
A proposito di Inghilterra, guarda la Premier in tv? «Ovviamente si, è il miglior calcio. Vanno a un’altra velocità»
Ha un idolo in quel campionato? «Di centrocampisti farti ce ne sono tanti, ma il mio preferito gioca in Spagna: Sergio Busques. C’è sempre dl imparare da lui»
E la Roma cosa significa nella sua vita? «Passione, sogni. Ho iniziato a giocre a Sora, a 4 anni, poi è arrivato il Frosinone, ma alla Roma devo tutto. Peccato per la finale scudetto persa con la Primavera, meritavamo un trionfo. Indossare la maglia della Roma è unafortuna e un privilegio che spero di vivere ancora a lungo per tanti anni. Voglio scrivere la mia storia qui»
FONTE: Il Corriere dello Sport – G. Marota