Sempre più in salita il progetto di Tor di Valle. Oltre al pignoramento da 1,6 mln sui terreni, i veri nodi della questione sono due. Il primo è politico, visto che la maggioranza, nonostante le promesse della sindaca Raggi, non assicura la tenuta per il via libera. Il secondo riguarda la Roma, a cui il progetto non convince più per i costi, per la zona e per la filosofia (pre-Covid) che sottende.
Prende quota dunque l’idea di spostare il progetto allo stadio Flaminio, il club gradirebbe un impianto in centro, da ristrutturare in un paio d’anni, con una capienza di 45.000 posti e non spendendo più di 350 milioni, compresi gli scavi per i parcheggi.
Possibile? Il Flaminio è di proprietà del Comune, che rischia la causa da parte della Roma per i tanti ritardi. E allora una soluzione potrebbe essere questa: il club rinuncia a chiedere i danni e ottiene dal Comune una concessione dell’impianto per 99 anni. Anche se non sarà una cosa facile.
FONTE: La Gazzetta dello Sport – M. Cecchini