Non serve un difensore, ma due. Anzi non è una questione di numero, ma di qualità: un top player, un grande grandissimo difensore che con la sua grandezza con un colpo solo copra tutte le falle che si sono viste ieri (e che già erano facili da immaginare). Questa è la sintesi di Roma-Genoa 3-3, risultato che ha pure il sapore della beffa d’essere lo stesso della prima in casa dello scorso campionato che è stato quello che è stato: una catastrofe.
Soltanto che contro l’Atalanta ad agosto la sensazione era già quella che non ci sarebbe stata speranza, qui non solo c’è, ma ci dev’essere speranza. C’è perché davanti la Roma gioca a pallone, ha già un’identità, ha tante soluzioni, ha voglia (e questo per un romanista fa tutta la differenza del mondo), ha anche il suo unico vero top player, Edin Dzeko.
Ci dev’essere perché rispetto allo scorso campionato – quando le tempistiche del mercato erano diverse e sono state completamente sbagliate – qui c’è tempo, modo, maniera e il dovere per poter intervenire: un grande difensore. Un difensorissimo. Un top player. Uno zio o un fratello maggiore per rassicurare tutti i tifosi, perché quando la Roma arretra o (prova) a difendersi fa paura. (…)
FONTE: Il Romanista – T. Cagnucci
https://youtu.be/tT4kRGE361w