Ammettiamolo: “The show must go on” è tra le più antiche e disumane leggi dello spettacolo, intrisa di ipocrisia e senso degli affari. (…) Così, quando gli attori sul palcoscenico decidono che la rappresentazione non può e non deve proseguire, come ieri a Udine, addirittura applauditi a scena aperta dal pubblico, si ha come un moto di sollievo, persino un cedimento alla speranza. (…)
E forse è un messaggio che travalica lo sport, forse ci riguarda tutti, come ci spiegò Terenzio: siamo uomini, e nulla di ciò che è umano è estemporaneo. (…) C’è la persona al centro di tutto, il resto dovrebbe venire dopo. E la persona è un qualcosa di immensamente potente e al tempo stesso fragile, come simboleggiato dai cuori degli atleti professionisti, in teoria esempi clinici di perfezione, che invece tanto spesso cedono. Troppo spesso. (…)
Giocatori e allenatori sono stremati, ma i loro allarmi non sono stati mai ascoltati. Magari ieri De Rossi e i giocatori di Udinese-Roma hanno inviato un altro messaggio nella bottiglia. Disperato e inutile.
FONTE: Il Messaggero – A. Sorrentino