Il giorno dopo forse è ancora più brutto del giorno prima. Perché la consapevolezza di quel che è successo prende piede e crea anche mille dubbi. Come quelli che ha avuto nel corso dell’intera giornata di ieri Georginio Wijnaldum, ovviamente ancora sconvolto dall’infortunio che ha accusato domenica pomeriggio, quando in uno scontro decisamente fortuito durante l’allenamento con Felix si è procurato la frattura composta della tibia destra.
Ieri Wijnaldum ha passato gran parte della sua giornata a Villa Stuart, il centro medico di riferimento della Roma, dove intanto è stato deciso di immobilizzargli l’arto con un gesso, per tenerlo maggiormente in sicurezza. Ieri si sono poi conseguite tutta una serie di telefonate tra Roma, Psg e Olanda, le tre anime interessate chiaramente alla questione. E i Friedkin hanno anche chiesto al professor Georg Ahlbaumer (il loro medico di fiducia della clinica Klinik Gut di Saint Moritz) di scendere giù a Roma per un consulto rapido sulla situazione del giocatore olandese.
Una decisione definitiva dovrebbe quindi essere presa entro le prossime quarantotto ore, per capire se procedere con l’intervento chirurgico oppure optare per la terapia conservativa (e quindi il gesso). “Dispiace a tutti per il suo infortunio, ci abbiamo messo tanto per portarlo da noi – dice il general manager Pinto -. Ma Gini è positivo, ora dobbiamo fermarci e capire cosa sia meglio per lui. Sono sicuro che tornerà più forte di prima. Sostituirlo? Ci penseremo, le ultime ore sono state pesanti. Abbiamo pensato a Gini, poi penseremo alla squadra“.
FONTE: La Gazzetta dello Sport – A. Pugliese