Un certo qual rallentamento del treno delle prime, nell’ultimo mese, ha fatto supporre che un sogno-Champions fosse ancora possibile per la Roma. Per rimanere in corsa urgerebbero risposte sul mercato, non limitate e Maitland–Niles e Sergio Oliveira, ma il piatto piange ancora, dicono.
La Roma paga spericolatezze colossali topiche del recente passato, quando dirigenti illuminati hanno appesantito i bilanci del club con l’attuale terzo monte ingaggi della Serie A, una follia che ha ovvie conseguenze: se uno come Diawara guadagna 2,5 milioni a stagione, è chiaro che i conti non torneranno mai, e adesso dicono che se Diawara non accetta trasferimenti non può arrivare un centrocampista al suo posto, ma vai a capire.
Mourinho si dibatte in queste piccole miserie, e continua ad avere addosso tutta la pressione, come da luglio. Mourinho ha agitato e stimolato, fin dai particolari come nella storia dell’inno cantato allo stadio, alle epurazioni, ai cambi di assetto, al lancio di Felix dalla Primavera, alle richieste furenti di rafforzamento. Un gran lavorio che ha gettato le basi per qualcosa, la Roma adesso sembra più quadrata della Lazio nell’immediato, ma servono altri rinforzi. Che forse arriveranno.
FONTE: Il Messaggero – A. Sorrentino