I Puledri sono tornati grandi. Più di quarant’anni dopo l’ultimo scudetto il Borussia Mönchengladbach ci riprova e guarda tutti dall’alto in Bundesliga grazie anche all’annata no del Bayern Monaco.
Il club nato sul Reno nel 1900 comanda la classifica a 22 punti, a più 3 sul Borussia Dortmund. Sembra una novità, ma la storia dell’MGB dice ben altro. Tra il 1969 e il 1979, infatti, i biancoverdi hanno scritto la storia del calcio vincendo 5 scudetti, due Coppa Uefa e due coppe di Germania. Un vero dominio che porta sugli scudi soprattutto i nomi di Gunter Netzer, Berti Vogts, Herbert Wimmer e Jupp Heynckes. Un poker decisivo pure nella conquista del Mondiale 1974 da parte della Germania Ovest.
Dopo quegli anni d’oro (che sono valsi la stella sulla maglia) un periodo buio culminato con la retrocessione del 1999. Dopo la lenta risalita da annotare solo il secondo posto del 2015. Oggi la squadra di Rose non ha quei fenomeni in rosa ma può contare su un gruppo affiatato e su tanti giovani interessanti come Marcus Thuram, nato a Parma perché in quegli anni papà Lilian giocava da difensore in Emilia prima di passare alla Juve.
Poi il difensore Ginter, l’attaccante Pleà (infortunato e quindi indisponibile stasera così come Embolo) e soprattutto il centrocampista Zakaria, oggi uno dei più quotati nel mercato europeo. Lo svizzero di origini congolesi è stato tra i migliori della sfida d’andata e avvisa la Roma: «Loro sono una grande squadra, ma andremo fino in fondo come all’andata. Io mi ispiro a Pogba, ma non dite che sono il più forte».
La forza di questo Borussia è il gruppo. Vero, ma pure le capacità di Rose, 43 anni e già due mezzi miracoli sul curriculum grazie al suo 4-2-3-1. Il primo lo ha ottenuto a Salisburgo vincendo lo scudetto e conquistando la semifinale di Europa League diventando così il più giovane allenatore della storia a raggiungere questo obiettivo. Ora il boom con il Mönchengladbach che sogna la Bundesliga. E anche l’Europa League. Perché dopo un inizio disastroso i tedeschi ci vogliono provare davvero, aiutati dal clamoroso errore di Collum proprio nella sfida d’andata con la Roma.
FONTE: Leggo – F. Balzani