Josè Mourinho gioca in difesa. Sul mercato, per ora. O almeno dà l’idea di fare questo. Bluffa, quindi? Chissà. La cronaca ci racconta che il portoghese mette sistematicamente le mani avanti, nega, frena, stoppa. In realtà, però, fa l’esatto contrario. Va all’attacco, insomma. A modo suo. Muovendosi sotto traccia e contattando chiunque, in primis grandi giocatori. Senza mai pubblicizzarlo, logicamente.
Oppure facendo trapelare qualcosa solo se/quando gli conviene. Non sono un pirla, ebbe modo di precisare il giorno del suo arrivo a Milano: José a Roma ancora non si è visto, eppure gli sono bastate un paio di dichiarazioni da Londra per ribadire al mondo di essere poco incline a passare per un farloccone. Mou è o non è, del resto, il numero 1 dei comunicatori? Lo Special One non ha la bacchetta magica, nessun tecnico ce l’ha.
Nessun allenatore trasforma i brocchi in cavalli di razza. Lui ama andare sul sicuro. Così ai Friedkin ha chiesto uomini ad hoc per i propri principi di gioco. E avendo già percepito l’aria frizzantina che tira nella Capitale, con una piazza elettrizzata dal suo ingaggio, non perde occasione per ricordare che alcuni giocatori la Roma non può proprio permetterseli.
Questo perché non passa giorno che alla sua squadra non venga accostato un top player tanto scintillante quanto improponibile per la casse di Trigoria. Ecco allora che Mou gioca (apparentemente) in difesa per non alimentare facili illusioni. E, intanto, telefona a questo o quel big: ma tu alla Roma ci verresti? Si muove, ma ufficialmente resta fermo.
FONTE: La Repubblica – M. Ferretti