Spalletti ha chiesto ai suoi di tirare fuori la personalità, deluso dall’atteggiamento tenuto dalla squadra, contro la Sampdoria, prima dell’ingresso in campo di Totti. Uno dei più colpiti dalle parole del tecnico è stato Radja Nainggolan, che del carattere e del temperamento ha sempre fatto la sua forza in campo. E così, seduto accanto al presidente Pallotta – a margine della presentazione dell’accordo con il partner Ez Trader – il centrocampista risponde al tecnico. «Io mi sento un leader, anche per il mio modo di giocare, poi bisogna vedere gli episodi delle singole partite. La squadra, nel secondo tempo con la Samp, sembrava un’altra rispetto a quella del primo». E poi, secondo Radja, una delle chiavi del cambiamento è stato l’ingresso di Totti. E non solo per la forza del numero dieci. «L’ingresso di Francesco ha portato maggior entusiasmo, anche da parte dei tifosi. E mi chiedo perché, nel primo tempo, quando eravamo sotto di 2-1, si sentivano fischi e mormorii. Non è facile giocare con tranquillità e sicurezza con quel clima intorno. Quando è entrato Totti c’è stata una spinta di due o tre volte maggiore».
La forza della Roma dovrebbe essere quella di riuscire a riportare la gente alla stadio e di restituirle quell’entusiasmo che, al momento, solo il capitano giallorosso sembra riuscire a dare. Il belga si sofferma anche sul suo rinnovo contrattuale. «Avevo deciso di restare a prescindere dal rinnovo. Io mi trovo bene qui e presto con la Roma troveremo un’intesa». La squadra partirà oggi per Praga, dove domani sera affronterà, nell’esordio in Europa League, il Viktoria Plzen. Ci sarà Vermaelen, che ha recuperato dai guai fisici, e tornerà a fare coppia con Manolas. Pronto anche Strootman, che tiene alla vetrina internazionale. «Sarà la prima partita in trasferta della competizione e dobbiamo vincere – l’analisi dell’olandese – anche se non è la Champions, è una bella coppa e ci teniamo molto».