La parola chiave è una: determinazione. Virginia Raggi la utilizza più volte per descrivere i Friedkin, alla cui concretezza discreta si appoggia per ottenere risultati concreti verso la costruzione dello stadio della Roma. Mercoledì scorso la sospirata revoca della delibera sul pubblico interesse, condizione necessaria e non sufficiente per procedere, ha riportato fiducia ed ottimismo ma è soltanto il primo passo di un cammino che si annuncia lungo ed accidentato.
Lo sanno i Friedkin, lo sa la sindaca. Che tuttavia si sono trovati immediatamente allineati sulla frequenza dell’interesse convergente. Questo è un vantaggio che inizialmente Pallotta, con suo quartiere immobiliarista, non aveva. E proprio all’ex presidente, che via Twitter le aveva augurato una sconfitta elettorale, la Raggi ha riservato una risposta molto dura.
Sindaca, la revoca è andata dopo un’infinità di riunioni. Ma ora? “Ora aspettiamo la presentazione di un progetto. Si è chiuso il capitolo Tor di Valle, se ne apre uno nuovo per la Roma e per la città. Il nuovo stadio è accolto con favore da questa amministrazione perché porterà investimenti e posti di lavoro in un periodo economico molto delicato”.
Il 4 febbraio 2019 lei convocava una conferenza stampa in Campidoglio presentando un hastag: #lostadiosifa. Quale sarà lo slogan dello stadio dei Friedkin? “Lo scriveremo insieme. La cosa più importante è la presa di coscienza: abbiamo di fronte una proprietà molto determinata e scrupolosa”.
Ha già incontrato i Friedkin. Avete un’idea sull’area? “Non ne abbiamo ancora parlato. Non avrebbe avuto senso, sarebbe stato irrituale con un altro dossier ancora aperto. Aspetto la proposta”.
Non potete accelerare offrendo siti teoricamente disponibili? “Sta scherzando? Non è possibile. Il proponente è il privato, noi valuteremo il progetto”.
Si parla di un incontro in tempi rapidi in Campidoglio…. “Confermo”
Quando è previsto? “A brevissimo. Non mi faccia dire di più. Solo un appello: Dan e Ryan, venite in Campidoglio. Vi sto aspettando”.
Dopo la presentazione di un progetto che tempi prevedete? “È presto per dirlo. Il progetto stesso verrà analizzato dai vari uffici, i tecnici si parleranno. Ma noi siamo pronti a fare tutto nel più breve tempo possibile, naturalmente nel rispetto della legge. Siamo pronti, insomma”.
Sono passati nove anni dall’inizio dell’iter di Tor di Valle. Non si attribuisce alcuna responsabilità per il naufragio del progetto precedente? “La nostra amministrazione ha fatto la sua parte. Abbiamo cancellato il primo progetto che era mostruoso, un milione di metri cubi dei quali soltanto 14 per cento sarebbe stato destinato allo stadio, abbiamo contribuito ad aggiustarlo. Poi, c’è stata un’inchiesta, una due diligence interna. E nel frattempo è cambiata la proprietà della Roma”.
Perché i tifosi dovrebbero fidarsi di questo stadio dopo aver aspettato a lungo nell’altro? “Perché vogliamo tutti farlo: noi, la Roma, i cittadini. Ci siamo adeguati alle legittime scelte de privato di non ritenere più sostenibile l’operazione Tor di Valle. Pensi che, dopo la volontà manifestata dall’As Roma di ritirarsi, abbiamo provato a recuperare la situazione. Ma non c’erano i margini. Come dicevo prima, i Friedkin sono gente determinata che ha voluto approfondire il dossier prima di abbandonarlo”.
Pallotta è stato molto duro con lei, auspicando un sindaco “competente per Roma” visto che sotto questa amministrazione è sfumato “un investimento da 750 milioni di euro”. “Le parole di Pallotta valgono quel che valgono. E i tifosi della Roma lo sanno. La cifra di 750 milioni? Le dico solo che aveva promesso di pagare una multa per il bagno nella fontana e non l’ha fatto. Aveva promesso di ristrutturare un’altra fontana e non l’ha fatto. Andiamo avanti, conta solo il futuro”.
Questa vicenda può finire in tribunale: le vuoi querelare Eurnova, Eurnova vuole querelare il Comune. Si rischiano altri slittamenti. “Io ho già depositato la querela per le intimidazioni contro i nostri consiglieri, che comunque ringrazio per l’obiettivo raggiunto della revoca. Secondo: eventuali ricorsi, come mi ha garantito l’avvocatura del Comune, riguardano l’evoluzione del procedimento di Tor di Valle e quindi i tribunali. Non bloccheranno in alcun modo il nuovo progetto, sono due percorsi diversi”.
Ha conosciuto sia Mourinho che Sarri. Che derby sarà? “Spettacolare. Ne approfitto per mandare un in bocca al lupo ad entrambe le squadre per la nuova stagione. Se due allenatori così bravi hanno scelto la Roma e la Lazio è un’ottima notizia per la città. Due pezzi da novanta possono attrarre l’interesse di potenziali investitori sul territorio”.
FONTE: Il Corriere dello Sport – R. Maida