Per ora da spettatore, è d’accordo che sarà una serie A equilibrata?
“Si prepara una stagione molto interessante. Allegri, Spalletti, Sarri e Mourinho, con il loro pedigree, daranno per forza qualcosa in più alle loro squadre. Sicuramente il campionato perde qualcosa perché sono partiti alcuni dei migliori giocatori, ma certi allenatori sanno sopperire alle mancanze. Prevedo incertezza, con le sette sorelle che dovranno entrare nell’imbuto delle prime 4, e sarà spettacolo”.
Chi è il più bravo dei sette? “Ah non cominciamo, non ci casco. Sono tutti bravi. Anzi il più bravo è quello che vince”.
E delle romane che ci dice? “Che tutte e due lotteranno per entrare in Champions e penso sarà una bella stagione. Un allenatore non deve solo saper comandare ma anche aiutare e gestire i propri giocatori, entrare nella loro testa e convincerli a venirti dietro. Poi deve avere sintonia ed empatia con l’ambiente. Mourinho e Sarri tutto questo lavoro lo sanno fare benissimo. E il loro duello a Roma sarà un altro motivo di spettacolo della stagione”.
Lei che ha allenato a Roma e in decine di altri luoghi, pensa che la Capitale sia un posto assurdamente difficile, peggiore di tanti altri, o è un po’ una leggenda? “Mah, sarà che è casa mia ma non mi è mai sembrato di lavorare in un posto così assurdo. Ogni ambiente ha i suoi umori e le sue difficoltà. Devi saperti connettere. In ogni squadra affronti mille problematiche al giorno e devi essere bravo a cavartela, rimanendo collegato con lo spirito del posto, i tifosi, la società, i giocatori, tutti”.
A Genova ha incrociato da avversario Shomurodov, che ne pensa? “Mi piace molto. Segna, lavora per i compagni, attacca lo spazio e ha un controllo di palla in velocità notevole. Molto bravo. Anche Abraham ha grossissime qualiàtà, mi auguro si ambienti subito”.
FONTE: Il Messaggero – A. Sorrentino