“Il mercato più difficile della storia del calcio” — citando la definizione di Tiago Pinto — per la Roma è invece quello più ricco dei suoi ultimi vent’anni. Quindi di sempre. Strano ma vero, con una differenza di due milioni di euro, i Friedkin hanno speso anche di più di quello fatto da Sensi nell’estate del 2000 (95 milioni), quella che poi portò allo scudetto.
Il bilancio dei soldi spesi è di 97 milioni di euro, sommando i riscatti di Reynolds e Ibanez, agli acquisti di Abraham, Shomurodov, Vina e Rui Patricio. Investimenti importanti, all’interno di una situazione di bilancio da risanare, che continua a registrare perdite troppo alte (circa 12 milioni al mese).
Per questo motivo Tiago Pinto ha cercato di sistemare i trenta esuberi che si è ritrovato a Trigoria, in particolare quelli con gli ingaggi più alti. Missione fallita con Fazio, Nzonzi e Santon, che non hanno accettato alcuna destinazione, ma che potrebbero ancora finire in qualche campionato col mercato aperto.
Nel frattempo, per motivi legali, la Roma ha inserito nella lista del campionato i tre indesiderati, che continueranno comunque a lavorare separati dal gruppo a disposizione di Mourinho. Nessuna possibilità di reintegro, quindi, ma un modo per tutelarsi, non concedendo appigli legali ai calciatori, visto che nella lista c’era spazio.
FONTE: La Repubblica – F. Ferrazza