Nella prima uscita della Roma di José Mourinho, impegnata nella tournée giapponese, a vincere in campo è stata la noia. È finita infatti 0-0 l’amichevole con il Nagoya Grampus in un Toyota Stadium gremito di tifosi locali, curiosi di vedere all’opera la squadra giallorossa. Per impegno e ordine tattico tutto sommato è stato un buon test, soprattutto per i tanti giovani talenti che hanno trovato spazio (da Cherubini a Missori fino a Tahirovic), per gol e spettacolo invece qualcuno sarà rimasto molto probabilmente deluso.
La Roma infatti ha confermato quanto fatica faccia nel trovare la via del gol, Abraham è rimasto a secco nonostante i 90 minuti in campo. Ma se gli obiettivi dello Special One erano quelli di far rifiatare alcuni titolari, dare spazio ai più giovani e evitare altri fastidiosi infortuni, allora “missione compiuta”. Le due società, tra l’altro, hanno sottoscritto una partnership strategica, che coinvolgerà anche i settori giovanili.
Mentre Mourinho (tornato molto attivo sul suo account Instagram) segue da vicino il lavoro della squadra in Giappone, continua a monitorare da lontano invece le situazioni di Wijnaldum e Solbakken.
Se da una parte lo Special One conta di avere l’olandese nel ritiro in Portogallo di metà dicembre, dall’altra teme di dover attendere gennaio per iniziare a lavorare con l’esterno norvegese: serve il nulla osta del Bodø e al momento non si registra la minima apertura dal club scandinavo.
FONTE: La Repubblica – A. Di Carlo